Dare una direzione al proprio vivere, e 5 metodi per capire cosa fare nella vita
tempo lettura 12 min.
Tra insoddisfazione, disorientamento, casualità e abitudini, come capire cosa vuoi dalla tua vita, e come sapere cosa ti realizza veramente.
Non so tu come la vedi, ma io sono convinto che la vita, così come la conosciamo, sia una sola.
Poi magari esisteremo per l’eternità in altre forme, spirituali o fisiche, come “angeli” o persone reincarnate, o magari ci spegneremo definitivamente e per sempre. Ognuno ha le sue teorie, chiaramente nessuno ha prove tangibili.
Una cosa è certa: finché sei qui, e hai gli occhi aperti, e il cuore che batte, il tempo che ti è dato vivere merita di essere utilizzato al meglio.
Perché? Perché l’essere umano, per natura, ha stampato nel proprio DNA una intrinseca chiamata ad impersonare un ruolo, una missione, un’essenza, in cui si immedesima, che lo rappresenta, e che gli assicura di far emergere la più alta e vera espressione di se stesso.
Magari hai perso la grinta, magari sei assuefatto o disilluso. Ma che nei tuoi geni sia incisa la voglia profonda di produrre qualcosa in cui ti identifichi e di cui sei fiero, su questo non c’è dubbio, perché è insito nel tuo stesso essere parte della specie umana.
Ora. Come orientarsi nel marasma delle opportunità e dei limiti che la vita ti pone? Come superare l’insoddisfazione esistenziale che provi quando il tuo fare non nutre la tua vera essenza, quando le troppe opportunità finiscono per disorientarti, o quando il fato o magari le abitudini e la routine diventano binari inamovibili, da cui non riesci ad allontanarti?
Ho studiato questo argomento, e ci ho pensato a lungo, ascoltando l’opinione di molti. Ecco alcune riflessioni e alcune tecniche che possono aiutarti a capire cosa desideri nella vita, e cosa fare per sentirti soddisfatto, pieno, realizzato.
Un gioco tutto tuo, e di lungo periodo
Il primo punto da chiarire è il seguente: se desideri capire cosa vuoi fare nella vita devi partire da un’analisi introspettiva, e solo poi metterti a confronto con le opportunità esterne.
Spesso, troppo spesso, facciamo il processo inverso: vediamo qualcuno che fa un lavoro che ci ispira, o facciamo un’esperienza che ci motiva, oppure sentiamo di professioni e stili di vita che ci attirano, e desideriamo farli nostri.
Di fondo si tratta di una reazione emotiva agli stimoli esterni: vedo il giocattolo, mi attira, lo voglio.
Peccato che, agendo per impulsi, arriverai presto a disilluderti, confermando a te stesso che la vera felicità non proviene da quello che fai.
Non è prendendo ogni occasione, che trovi quella giusta per te. Non è reagendo d’impulso che becchi la strada che ti realizza. E non è facendo paragoni con gli altri che trovi la tua via.
Per scegliere ciò che vuoi fare nella vita, ovvero il valore che senti di voler dare al mondo, devi pensare ad un gioco tutto tuo, una strada unica, che è tua e di nessun altro, in cui non esiste la competizione, ma solo il piacere di far emergere tutto ciò che sei e che puoi essere.
Magari rientrerai nella categoria degli idraulici, dei manager, dei medici, o degli ingegneri aerospaziali. Ma il tuo modo di farlo, il tuo apporto alla disciplina e alla clientela deve essere unico, tutto tuo, in perfetta coerenza con quello che sei e che ti caratterizza. Devi rappresentare la tua nicchia, in cui ci sei solo tu.
Solo così puoi davvero sentire tuo ciò che fai, e far sì che ti realizzi.
Per far questo, dall’altro lato, non puoi pensare nel breve termine: capire in quale mercato stare, poi in cosa sei più bravo, poi in quale nicchia entrare, e successivamente come differenziarti, per finire creandoti una nicchia tutta tua, beh, ci vuole tempo…
E, d’altro canto, ciò che stai cercando non è un impiego che ti dia da mangiare oggi: è la strada che ti realizza, è la via in cui puoi mettere tutto te stesso, senza riserve, e con il massimo delle tue energie e aspirazioni. E quindi, necessariamente, non sarà il lavoretto di domani, ma la “vocazione” cui dedicare la tua intera (o almeno parziale) esistenza.
Quindi non essere impaziente, e non affannarti a cercare fuori di te: ascoltati, analizzati, e solo dopo, procedendo per tentativi, confrontati con l’esterno.
5 metodi efficaci per capire cosa fare nella vita
- Spunti per l’analisi di te
Il punto di partenza è capire meglio se stessi. Per farlo, nel mio caso, sono stati molto utili i test di personalità, test sul carattere, e un’analisi dei valori più importanti per me.
Sull’argomento ti consiglio di leggere l’articolo sugli stili sociali, di confrontarti con il test delle 16 personalità [https://www.16personalities.com/it], di dedicare una mezz’oretta del tuo tempo all’analisi dei valori importanti per te, e di approfondire quali obiettivi ti imporresti per essere felice [anno nuovo].
- Domande di autenticità
Come spiego nell’articolo “essere se stessi”, ci sono 3 domande potentissime che possono farti capire qual è il tuo “te” più autentico:
- Cosa stai facendo adesso non perché sia autentico per te, ma perché senti che è atteso da te?
- Qual è un cambiamento coraggioso che ti piacerebbe fare per essere più in linea con il te più vero?
- Qual è il primo passo che puoi compiere ora per avviare quel cambiamento?
- Visione del futuro
Chiudi gli occhi, fai dei bei respiri e rilassati totalmente. Ora vai avanti 20 anni nella tua vita. Come ti vedi, come desideri essere? Cosa vuoi che si conosca e si riconosca di te? Cosa vuoi che gli altri apprezzino, cosa desideri provare dentro di te? Qual è il migliore e più convincente futuro che puoi vedere per te?
Dedica del tempo a questo esercizio, e sii più specifico possibile.
Ora torna nel presente e riapri gli occhi. Quali sono i passi concreti che puoi fare per realizzare quella visione?
- Te senza limiti
Togli i limiti di soldi. Togli i limiti di tempo e conoscenze. Togli il giudizio degli altri, o il timore di dispiacere qualcuno. Se fossi totalmente libero e pieno di energie, cosa faresti domani mattina?
A volte sono i limiti che ci poniamo a snaturare la nostra visione di ciò che desideriamo fare nella vita.
- Prenditi una/due settimane lontano da tutto
Anni addietro ho fatto un’esperienza stupenda di contemplazione e riflessione. Si trattava di un ritiro spirituale, dove i ritmi erano gli stessi dei frati che ci ospitavano (sveglia presto, lavoro alternato alla preghiera, due riflessioni guidate al giorno, molto tempo dedicato alla riflessione e alla contemplazione), ma soprattutto c’erano due regole auree che vigevano: per tre giorni niente cellulare e nessuna parola scambiata con nessuno. Silenzio totale, per tre giorni. Solo sguardi, sorrisi, gesti delicati.
Se desideri prendere sul serio la tua vita, la tua reale essenza interiore, è un’esperienza bellissima, che ti consiglio davvero di fare: prenditi del tempo, che sia una o due settimane, da passare in totale silenzio, in un posto a contatto con la natura, mangiando pochissimo, svegliandoti presto, e dedicandoti alla riflessione e alla meditazione.
Vedrai, le cose dentro te si riordineranno da sole, e ti darai molto risposte che né facendo né provandone di ogni riuscirai altrimenti a darti.
Ultime riflessioni su cosa fare nella vita
Il vero motivo per cui vale la pena spendersi non è quello di fare qualcosa, ma quello di essere qualcosa.
Non centrare la tua attenzione tanto sul cosa fare, quanto sul tipo di persona che desideri diventare.
Magari capirai che il tuo vero valore non starà nella professione che svolgi, ma nel modo con cui lo fai, e in ciò che lasci nelle persone che ti circondano.
Magari non farai neanche una sola professione, e cambierai ogni 5 o 10 anni. E questo è perfettamente coerente se il tuo valore non è essere esperto in ciò che fai, ma essere come un’ape impollinatrice, che porta un modo di essere o di fare in settori diversi, anche molto diversi fra loro.
E poi non dimenticare gli altri. Non mi stancherò mai di dirlo: siamo animali sociali, e la nostra vera realizzazione è sentire che abbiamo fatto qualcosa per il nostro gruppo, la nostra società di riferimento.
Uno degli aspetti che meno mi piace del settore della crescita personale è proprio il fatto che si concentra sul singolo, sul me, sull’ “auto-aiuto”, invece che sull’aiuto. “Servire ti serve”, dice il mio amico Stefano, e col tempo ho capito che non ha per nulla torto.
Conclusioni
La vita è come un viaggio multi-tappa. A volte la tappa da raggiungere è lì a portata di mano, e sai bene come arrivarci. A volte vai, senza neanche sapere bene dove.
Come far sì che tutto questo abbia un senso, e che alla fine del viaggio, unendo i puntini, venga fuori un disegno che ami, e che ti rappresenta?
Semplice: non pensare alle tappe, ma al disegno che vuoi realizzare. Avere chiaro in testa il tuo “perché” prima del come, sapere cosa ti muove, quali valori vuoi esprimere, per quali risultati sei disposto a sudare, soffrire, cambiare.
Solo così non resterai deluso, e saprai cogliere ogni occasione che la vita ti metterà davanti: quando conosci il tuo “perché”, non importa più cosa fai, dove, e con chi. Importa il disegno che stai realizzando, la missione che stai incarnando, e il fatto che senza di te, quel pezzetto di realtà non sarebbe stata la stessa.
A presto
Luca
grazie