Come Istinto e Razionalità possono andare d’accordo
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[blockquote background=”#f7f7f7″]# Se lasciamo che l’istinto ci domini non riusciremo ad ottenere risultati. Se lasciamo che le regole prendano il sopravvento finiremo per soffocare. Il trucco è usarli entrambi, in modo sinergico, e i frutti sono eccellenti.
# Le opere eccellenti sono il frutto di un continuo alternarsi di creatività e tecnica, sogni e razionalità. [/blockquote]
Anna è una simpatica bambina di 4 anni. Come tante bimbe della sua età, è una sognatrice, una creativa, potremmo definirla una persona istintiva. Leonardo invece di anni ne aveva 54 quando ha terminato la sua opera, e oltre a sogni e creatività, aveva due caratteristiche fondamentali:
- saper dirigere la propria creatività verso una visione chiara,
- saper utilizzare le tecniche a disposizione per realizzare la sua visione.
Perché mi interessa questo? Perché a me piacerebbe molto avere nella vita gli stessi risultati eccellenti che Leonardo ha saputo ottenere su tela. Essere un grande professionista, risolutore, d’impatto, di valore. Essere un marito irresistibile, un padre speciale, un amico fidato, un consigliere infallibile. Ma invece molto più spesso mi trovo con risultati simili a quelli di Anna: abbozzi semi-definiti di idee e sensazioni sparse, disorganizzate, e che di certo non mi permettono di fare quella differenza che vorrei. Solo che Anna ha una giustificazione in più di me: ha 4 anni!
Avventarsi sulle soluzioni è un errore che facciamo spesso
Facile no? Due palline per gli occhi, una L per il naso, veste marrone che richiama i capelli castani, qualche ritocchino qua e là, e il gioco è fatto! Eppure Leonardo ha avuto bisogno di 3 (TRE!) anni per terminare un dipinto 70x50cm. Ha ritoccato la sua Monna Lisa decine di volte, per anni interi, non riusciva proprio a terminarla. Ogni tanto ripensava alla sua visione, e via giù di modifiche. E poi di nuovo, in un continuo e interminabile litigio tra il sogno, il desiderio, la visione e la sua realizzazione concreta.
Quante volte ci capita di fare qualcosa e poi renderci conto che poteva essere fatta meglio, che avremmo dovuto ragionarci su o, peggio, che questa volta è stata proprio una figura di M!
Il nostro lato impulsivo ci fa approssimare le cose, più o meno come Anna ha fatto nel suo disegno. In casa, sul lavoro, con gli amici. La paura del dettaglio, la scarsa fiducia in noi stessi o, molto più semplicemente, quando il cuore nel profondo desidera altro.
“ Mah sì, che vuoi che sia, tanto non se ne accorge nessuno”. Oppure “Eh, non sono mica un esperto! Non possono mica aspettarsi che…”. Oppure peggio “Oh, mi sono proprio rotto! Mi fanno sempre fare queste figure di …”, come se la colpa fosse di qualcun altro.
Il rischio di darsi continuamente delle scuse è quello di non riuscire a vivere in modo totalizzante le situazioni, le relazioni, il lavoro che facciamo, e quindi di costruire ed evolverci meno di quanto potremmo.
Il lato razionale, invece, quello del rigore e delle leggi, ci consente di mettere ordine. Di realizzare ciò che abbiamo in testa, di renderlo concreto e tangibile, di dare un ordine alle cose, affinché rappresentino ciò che desideriamo. Salvo poi, quando le regole sono eccessive, fini a se stesse o quando addirittura diventano l’obiettivo, finire per restare incastrati in ingranaggi che non ci fanno andare avanti, e che finiscono per soffocarci. E se soffochi, fidati, l’ordine e il controllo non ti servono più.
La benzina dell’uomo è il sogno. Razionalità e tecnica sono l’automobile.
Un Homo senza sogni è come un fiore senza colore, una casa senza tetto, cibo che non nutre. Ma un sognatore senza tecnica e razionalità è come un pittore senza pennello o un cellulare senza batteria.
Il cambio di prospettiva
Se chiudi un occhio, con l’altro puoi continuare a riconoscere gli oggetti intorno a te, ma perdi il senso della prospettiva e non riesci a valutare bene le distanze e le dimensioni delle cose. Aprendo entrambi gli occhi, invece, ecco che tutto torna tridimensionale.
Allo stesso modo, se siamo solo istintivi o solo razionali perdiamo la grande opportunità che abbiamo di raggiungere risultati straordinari, di moltiplicare la bellezza e la qualità delle cose che facciamo, di costruire un mondo in tre dimensioni.
Ogni cosa ben riuscita, infatti, è il frutto di un elegante connubio tra creatività e tecnica, istinto e razionalità, visione e paziente determinazione.
Il tocco dell’Homo Intraprendente
C’è un aspetto in più che va considerato prima del viaggio verso l’eccellenza: un buon lavoro molto spesso richiede un continuo alternarsi di creatività e tecnica. Proprio come ha fatto Leonardo: costruisci con l’immaginazione, poi la razionalità plasma la tua idea. E poi torni a sognare aggiungendo un pezzo alla creazione e così via, con pazienza e costanza, trasformando così i tuoi sogni in opere d’arte.
Concludo
Se da un lato ha poco senso cercare la perfezione, dall’altro tutti noi siamo fatti per costruire, progredire, migliorare. Breve o lungo che possa essere il nostro percorso, abbiamo necessità di sogni, desideri, istinto e creatività, che sono la nostra benzina. La tecnica, la competenza, la razionalità, l’ordine sono motore e carrozzeria. Più sei esperto, preparato e preciso più confortevole e sicuro sarà il tuo viaggio, più grandi e intensi sono i tuoi sogni più lontano arriverai.
Buon viaggio!
Luca
Grazie ad Anna e alla sua mamma Paola di “Scibilando” per avermi ispirato questo articolo, le potete conoscere cliccando qui.
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