Le 10 emozioni negative che possono aiutarti, e come gestirle
Lettura 9 minuti
Perché soffriamo?
Perché a volte ci sentiamo a disagio, proviamo rabbia, frustrazione, senso di inadeguatezza, solitudine?
A cosa servono le emozioni negative, e perché ci tocca provarle?
Perché la specie umana, in millenni di evoluzione, non ha virato verso esseri che sono sempre felici, e provano solo emozioni positive?
Sarebbe bello sapere che le emozioni negative abbiano un senso.
Sarebbe bello avere la certezza che servano a qualcosa, e che, anche se dolorose, siano utili, e quindi meritino di essere vissute.
In questo articolo non troverai una risposta universale alla sofferenza.
Ma senza dubbio esiste un messaggio che puoi cogliere da ogni emozione negativa, e questo messaggio può donarti nuove prospettive su di te, nuove soluzioni per migliorarti e migliorare la tua vita.
È interessante, seguimi!
A cosa servono le emozioni
Se hai letto l’articolo “Gestire le emozioni”, avrai compreso che esistono due possibili approcci alla gestione delle emozioni: subirle passivamente o gestirle attivamente.
Se non le analizzi a dovere e lasci che siano loro a decidere per te, allora le stai subendo.
Se invece le tratti come “messaggi in codice” che il tuo cervello ti sta mandando per farti capire qualcosa, allora la questione cambia, e puoi imparare molto, anche moltissimo su di te e su cosa ti fa stare bene.
Assodato questo, vediamo insieme quali sono le 10 emozioni negative che più spesso proviamo, quale “messaggio in codice” vogliono trasmetterci e come utilizzarle per crescere ed evolvere.
Le 10 emozioni negative
Secondo il modello dei “Dieci Segnali d’Azione” di Antony Robbins, sono dieci le emozioni negative che la maggior parte delle persone tenta di evitare, e che invece costituiscono un importante messaggio in codice da leggere ed interpretare. Robbins definisce queste emozioni come “inviti all’azione”, proprio perché secondo lui costituiscono un preciso messaggio da parte del nostro cervello.
Ecco quali sono.
- Disagio
Sensazioni come la noia, l’impazienza, l’ansia, l’angoscia ricadono nella famiglia delle emozioni di Disagio.
Sono emozioni di intensità non particolarmente elevata, ma che in maniera costante o ricorrente ti danno la noiosa percezione che le cose non siano del tutto “ok”.Il messaggio in codice che ti mandano in questo caso è piuttosto esplicito: stai vedendo le cose da una prospettiva non piacevole o non utile, oppure le azioni che stai mettendo in atto non stanno portando i risultati sperati.Ecco cosa fare in questo caso:- Schiarisciti le idee: cosa desideri esattamente? Quali risultati concreti vuoi ottenere?
- Definisci un piano d’azione concreto e pragmatico, fatto di passi precisi, per realizzare ciò che desideri.
- Ricorda che se vuoi agire diversamente devi mettere il tuo corpo in uno stato fisiologico diverso. Ne abbiamo parlato nell’articolo sui rimedi fisiologici per non essere più imbranati.
- Paura
La paura è il tentativo del tuo cervello di avvisarti che per affrontare una determinata situazione hai bisogno di preparazione.Pensaci un istante: l’interrogazione a scuola ti fa paura se non hai studiato, non se sei preparato! Lo stesso vale per ogni ambito della vita.Il giusto approccio quindi non è scappare né affrontare “all’arrembaggio” le situazioni di paura, bensì comprendere razionalmente quale azioni concrete devi compiere per prepararti adeguatamente alla situazione.
- Dolore
Provare dolore per qualcosa, sentirsi feriti o offesi da qualcuno, vuol dire avere aspettative che non sono state soddisfatte.Per risolvere questa emozione considera che:
- È probabile che il dolore sia prodotto dalla tua percezione delle cose, e non dall’effettiva volontà di qualcuno di ferirti. Probabilmente ti basterà guardare le cose da una prospettiva differente per lenirlo.
Cerca spiegazioni diverse a ciò che ti fa stare male, e vedrai che il senso di dolore si allevierà presto. - Chiediti se effettivamente stai perdendo qualcosa di importante per te o se, tutto sommato, il problema non è poi così rilevante. Hai altri aspetti da valutare prima di giudicare la situazione?
- Comunica in modo garbato al tuo interlocutore il dolore che provi. Ricorda che sproloqui volgareggianti e frecciatine all’acido muriatico non sono propriamente un “modo garbato” 🙂 . Porta alta la bandiera degli Homo Intraprendente, e sii gentile.
Anche perché come avrai letto nell’articolo di comunicazione efficace “aiutare gli altri a cambiare”, hai bisogno di arrivare al cuore dell’altro per capirne le vere intenzioni.
Magari l’altra persona potrà fornirti altri punti di vista, o farti notare aspetti che non avevi considerato. Non lasciare che il dolore vinca, cerca piuttosto di trovare soluzioni.
- Rabbia
Che si tratti di irritazione, risentimento, rabbia o furia devastatrice, prima di iniziare a spaccare piatti o lanciare cose dalla finestra, fermati un secondo e prova a pensarla così: una regola o un valore per te importanti sono stati violati, e questo per te non è giusto.
Ora:
- Può essere che hai mal interpretato la situazione. Hai evidenze che confermino ciò che credi vero? Esistono punti di vista differenti?
- Sei sicuro che le tue regole siano le più giuste? Perché magari sono valide per te, ma non sono universali.
- Nel lungo periodo, il problema è così grave come lo vedi ora? La persona che ti ha provocato rabbia, nel lungo periodo, ci tiene a te? Come puoi comunicare il tuo disappunto in una maniera costruttiva?
- Frustrazione
La frustrazione è quella deprimente sensazione di non ottenere i risultati che invece riteniamo di poter raggiungere.
Il messaggio in codice in questo caso è davvero potenziante: il tuo cervello ritiene che tu possa dare di più, e ottenere risultati migliori di quelli che stai ottenendo.
Soluzione?
- Prima di tutto realizza che il senso di frustrazione è un tuo amico, che fa il tifo per te richiamandoti alle tue vere potenzialità.
- Secondo: segui le orme di chi ha già superato situazioni come la tua, e ha trovato la via per realizzarsi. Prova a capire i passi che ha fatto, e come potresti applicare su di te la sua esperienza.
- Delusione
È la deprimente emozione negativa di chi si lascia andare, di chi sente di aver perso qualcosa per sempre, e non vede speranze di recuperare.
Il tuo cervello ti sta chiedendo un cambio di aspettative: dato che una delle aspettative che nutrivi è stata delusa, è ora di cambiare. È ora di dirigere le tue speranze e le tue energie su altro. Senza rimpianti né paure.
- Colpa
Il senso di colpa è un’emozione negativa simile alla rabbia, ma rivolta verso sé stessi. Pertanto è auto-repressiva ed avvilente.
Leggi il senso di colpa come il bisogno di trovare soluzioni per non ricadere nell’errore.
Se il mancato rispetto di una regola o di un valore per te importanti ha portato a provare senso di colpa, allora ciò che devi fare è trovare soluzioni affinché tu riesca a non sbagliare più, e non violare nuovamente i tuoi valori più importanti.
Il semplice rimediare al rischio che accada di nuovo darà un senso al tuo errore, e il senso di colpa si allevierà immediatamente.
- Inadeguatezza
L’inadeguatezza nasce dalla sensazione di non riuscire a realizzare qualcosa che invece dovresti saper fare.
Il messaggio? Semplice: hai bisogno di sviluppare alcune competenze che ancora non hai.
Come si dice: “Nessuno nasce imparato”. E i tuoi frutti non possono essere maturi se non gli lasci il tempo di crescere ed addolcirsi.
Trasforma il tuo senso di inadeguatezza in energia e determinazione per arrivare agli obiettivi.
Datti un percorso, segui chi è già più avanti di te, e abbi la pazienza e la determinazione di fare un passo alla volta, finché non raggiungi la meta.
- Sovraccarico/Sopraffazione
Il mondo moderno ci porta spesso ad essere sovraccarichi. Sovraccarichi di lavoro, di pensieri, di messaggi, di chiamate, di persone, di traffico e aspettative.
Quando stai scoppiando, il messaggio in questo caso è: hai bisogno di ridefinire le tue priorità. Ridefinisci cosa è importante per te, cosa davvero ti serve, ti è utile, ti fa stare bene, e taglia il superfluo.
Ricorda che nella vita il multitasking è una delle soluzioni meno efficienti per gestire il tuo tempo, e nel lungo periodo ti porta a risultati peggiori.
Scegli su cosa investire le tue energie, e torna ad essere focalizzato e deciso.
- Solitudine
Se provi solitudine, il messaggio è semplice: non sei un animale solitario, e hai bisogno di connessione con altre persone.
Connessione viva, nutriente, costruttiva.
Provare solitudine è una grande e positiva testimonianza del tuo piacere di sentirti in connessione con altri.
Per questo, smettila di piangerti addosso ed agisci oggi stesso: datti l’obiettivo di generare relazioni, e dedica le tue energie a questo obiettivo. Cerca luoghi, comunità, gruppi, persone, e dedicati all’ascolto, alla condivisione, al piacere di stare insieme.
Basta un po’ di impegno e presto la solitudine sarà solo un ricordo.
Il tocco in più
Spesso è complesso riuscire a gestire le emozioni nello stesso momento in cui queste si presentano.
È molto utile dedicare qualche minuto al giorno a rivivere e ripensare ciò che è accaduto, per gestire la propria emotività guardandola dall’esterno.
Lo suggerisco nell’articolo “Come Cambiare Vita” ed anche nell’articolo “5 buone abitudini che ti cambieranno la vita”. L’ideale è farlo la sera, prima di andare a nanna.
Vedrai: riconoscere le tue emozioni negative e trattarle come “richiami all’azione” ti farà scoprire lati nuovi di te, e ti consentirà, giorno per giorno, di seminare i chicchi della tua vita ideale. Chicchi che diventeranno piante, e che non tarderanno a portare il loro frutto.
A presto
Luca
Leave a Reply