Buone pratiche e 3 semplici passi per superare l’insicurezza
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Sapresti dirmi qual è la definizione di insicurezza?
La tua vena da Miss Italia potrebbe rispondere: “insicurezza è quando non credi in te stesso”.
Ottimo. Grazie. Ma cosa vuol dire esattamente non credere in se stessi?
“Vuol dire che sei convinto di non essere capace, di non farcela, di essere imbranato o inadeguato. Magari perché temi il giudizio degli altri o perché hai fallito in passato, ma comunque non credi nelle tue capacità”.
Bene. Allora dimmi: precisamente, in quali tue capacità non credi?
[Bip. Bip. Bip. Biiiiiiiip.]
Perché la questione non è se sei sicuro o insicuro, se sei capace o impedito. Il tema è che tutti noi per nostra natura siamo più bravi in qualcosa e meno bravi in altro. Ma se focalizziamo per lungo tempo la nostra attenzione su ciò che non sappiamo fare, rischiamo di generalizzare la nostra incapacità a tutti gli ambiti della nostra vita.
Quando hai 12/15 anni le capacità che ti vengono più spesso richieste sono quelle di metodo e memorizzazione (necessarie per lo studio) ed espansività sociale (per le relazioni con gli amici). Se non hai queste capacità il mondo ti farà sentire un insicuro. Magari hai una incredibile intelligenza spaziale, o una spirituralità grandiosa. Ma a quell’età poco importa.
Da adulto, se fai un lavoro che non ti emoziona e di cui non hai reale interesse, finirai per farlo solo per dovere, e quindi raramente avrai feedback positivi. Questo ti convincerà che il lavoro non è per te, e potresti arrivare a sentirti un incapace o un fallito nell’ambito professionale.
Ma il problema non è la tua insicurezza. Non sei tu un incapace. Il problema è la consapevolezza che hai su quali siano le tue capacità distintive, e l’aderenza tra ciò che fai e ciò per cui realmente sei portato.
Se sei bravo nell’empatia e nella compassione non performerai bene nel dare direttive agli altri. Difficile per te fare il manager in contesti competitivi. Potresti riuscire alla grande invece nelle relazioni d’aiuto, magari in ambiti sanitari collaborativi.
Se sei bravo nel sognare, ideare, creare con la mente, lascia perdere l’ufficio e il pc e dedicati all’arte, all’architettura, o alla ideazione di servizi innovativi per migliorare la vita delle persone.
Il grande errore di fondo che spesso noi facciamo è nel distinguere tra sicuri ed insicuri, tre bravi e meno bravi, capaci ed incapaci.
Dimentichiamo totalmente che nella vita si può giocare a tanti giochi, e che come un grande calciatore potrebbe essere una schiappa a rugby, così il tuo lavoro ideale potrebbe non essere quello che stai facendo.
Dimentichiamo che grandi giocatori si diventa, con il tempo e con gli errori. E ci scordiamo inoltre che i risultati sono il frutto dei comportamenti, e i comportamenti dipendono dalle emozioni, e le emozioni dalle credenze. Quindi se un gran giocatore si crede una schiappa è probabile che giocherà da schiappa, ed il tuo giudizio negativo non farà che confermargli quella credenza (leggi anche i Rimedi per Imbranati)
Il giudizio categorico e la generalizzazione hanno un esisto terribile: prendono un potenziale e lo strozzano sul nascere. Ma purtroppo il mondo giudica, e tu con lui. E spesso non c’è scampo.
A meno che…
Accettazione Vs Amore per sé
Ho letto in giro l’espressione “se sei una persona insicura, per prima cosa impara ad accettarti così come sei”. Beh, certo, se sei insicuro, accettati! Così la smetti di soffrire, e noi ci liberiamo di te!
Se per te non c’è speranza, non ce n’è per l’umanità intera. Perché l’uomo da millenni gioca ad essere felice, e senza voglia, senza determinazione, senza Amore per sé e coraggio di intraprendere nulla si sarebbe costruito, e nulla avremmo oggi di tutto ciò che invece abbiamo.
Io ti propongo un’alternativa. Vorrei spostare il tuo focus su ciò che hai di bello, su ciò che in te è grandioso. Prova a dimenticare quello che sai di te e guardarti ora con occhi differenti.
PASSO N.1: Prendi carta e penna e donati una lettera. Scrivi una lettera di ringraziamento a te stesso, in cui esprimi la tua riconoscenza per ciò che ami di te. Si, lo so, può sembrare banale. Ma prima di GIUDICARE, fallo. Da quando sei nato fino ad oggi, ditti grazie per ciò che hai, per ciò che hai costruito, per quello che hai saputo realizzare. Per le emozioni vissute, per le esperienze passate, per le persone che hai attirato a te. Datti del tu, e scrivi come fosse ad un tuo amico.
PASSO N.2: aiutandoti con il post “Cosa vuoi fare da grande”, prova a ripensare alle tue capacità, individua le tue intelligenze, e prova a scoprire per cosa sei più portato.
PASSO N.3: Ora scrivi su un foglio delle affermazioni che esprimano chiaramente le tue qualità, soprattutto quelle oggi inespresse. Non importa ciò che il mondo oggi vede di te, importa ciò che senti di essere, e ciò che dentro te scalpita dalla voglia di esprimersi. Tiralo fuori con delle affermazioni del tipo: “Sono un professionista di valore, che sa essere decisivo per la propria impresa”, “Coordino persone utilizzando al meglio le loro qualità per ottenere risultati di tutto rispetto”, “Sono un padre accogliente ed un marito fedele”, “Sono una donna affidabile, presente con gli amici e di cui ti puoi fidare”.
Scrivi le 4-5 frasi che più ti rappresentano e che potenziano la tua sicurezza. Rileggile ogni giorno, quando ti svegli e prima di andare a letto. Aggiornale quando ritieni. Ma non dimenticarle, e abbine cura, perché parlano di te, ed esprimono ciò che vuoi realizzare con la tua vita.
La tua Responsabilità
La sicurezza personale si costruisce giorno per giorno. In questo processo la tua responsabilità è totale: non è il mondo esterno a doverti rendere sicuro. Ciò che ti è successo, la famiglia che ti ha educato, le esperienze che hai vissuto possono averti influenzato, ma stando così le cose, oggi puoi essere tu a determinare il tuo livello di sicurezza, tramite numerose strategie.
L’obiettivo è quello di creare le condizioni per ricevere conferme positive, ripetute nel tempo, perché solo così potrai iniziare davvero a credere che sei capace, e confidare nelle tue qualità.
Come fare? Ecco alcune strategie utili.
- Concentrati sul “cosa posso fare IO”
Gli eventi esterni hanno una certa importanze ed un certo impatto sulla tua vita. Ma se ti fermi a questi sei condannato a restare in balia degli eventi. In psicologia si parla di “locus of control interno”: concentrati su ciò che puoi fare tu, sul valore che puoi dare, sulle soluzioni a tua disposizione. Non fermare la tua mente, non accontentarti, cerca sempre almeno 3 soluzioni, anche se la prima ti sembra già sufficiente. Puoi fare molto, sempre, in ogni situazione, devi solo capire come.
- Fai le cose per bene e sii preparato
A volte ci buttiamo a pesce in situazioni in cui non siamo preparati. Questa è una forma diffusa di Autosabotaggio. Quale può essere l’unico risultato? Che sbagli, che fai male, che non ottieni il risultato. E quindi confermi a te stesso di non essere capace. Blocca questa modalità.
In tutto ciò che fai chiarisci bene gli obiettivi, assicurati che non vadano contro i tuoi valori e che siano per te motivanti, definisci piccoli step intermedi per raggiungerli, verifica di avere a disposizione tutte le risorse necessarie e poi, solo poi, agisci!
Ricorda inoltre che il successo si ottiene con l’esperienza, e l’esperienza con la ripetizione. I massimi risultati si ottengono quando entri in uno stato di Flow (o flusso), e la ripetizione così come la mancanza di paura di sbagliare sono tra i presupposti fondamentali.
- Integra il successo e chiedi feedback positivi
Ho incontrato spesso persone che nonostante raggiungano buoni obiettivi, non li fissano in mente, non li integrano nella propria identità. Sembra come se i buoni risultati non valgano nulla e gli insuccessi, invece, vadano pagati con il sangue.
Inverti questa tendenza. Ricorda a te stesso i successi che hai ottenuto, rileggi più volte i feedback positivi che ricevi, ricordati frequentemente che il successo è merito tuo mentre l’errore è semplicemente un esperimento che ti serve per arrivare poi al successo.
- Controlla lo stato in cui ti metti
Risultati da imbranati si ottengono quando ti senti un imbranato. Ricorda: non è la tua incapacità a farti sentire un incapace, ma il tuo sentirti incapace a farti agire come tale. Puoi spezzare questo circolo vizioso con le tecniche che trovi nel post “Rimedi psico-fisiologici per non essere più imbranati”
- Evento Vs interpretazione Vs emozione
Evento: il tuo compagno ti ha lasciato. Interpretazioni possibili: non sono adeguata, non sono bella, non sono degna d’amore, non mi amava veramente, mi ha preso in giro, è un pezzo di m. , non mi ha mai meritato, ecc. ecc. Ognuna di queste possibili interpretazioni produce in te una diversa emozione. Ed ogni emozione induce una reazione differente (depressione, insicurezza oppure rabbia e sconcerto). L’evento è oggettivo, ma è la tua interpretazione a determinare il tuo stato d’animo e quindi le tue azioni.
Fai attenzione alle tue interpretazioni. Non fare che siano oppressive, repressive o autolesioniste. Difendi la tua dignità, imponiti di guardare positivo, ed impara ad essere ottimista.
- Controlla il tuo dialogo interiore e cambia le tue domande
Se ti chiedi “perché capita sempre a me”, la risposta non potrà che essere del tipo “perché sono sfigato, perché non me lo merito, perché sono incapace”. Se invece ti chiedessi “Cosa posso fare per migliorare questa situazione” la risposta sarebbe di tutt’altro tenore. Magari non puoi far nulla, ma magari invece hai soluzioni, e le soluzioni sono meglio dell’inutile autoflagellazione.
Cambiando domande e cambiando il tuo dialogo interiore, cambi le risposte, e quindi le emozioni, e quindi le tue azioni.
- Scappa dalle persone negative.
Può sembrare banale, ma non lo è per nulla: le persone negative, focalizzate su errori, problemi e malanni, sono un buco nero incontenibile di energia, e più gliene dai, meno ne hai tu.
Scappa, rifuggi, evitali come la peste. Perché viver male è la loro scelta, non far sì che diventi la tua. Pensa con abbondanza, e rivendica il tuo diritto di esistere ed essere felice.
Il tocco in più
L’intraprendenza dipende dalla voglia emergere e di contribuire, con le nostre capacità, a migliorare il nostro mondo e quello degli altri. Senza fiducia nelle proprie capacità siamo spenti, disattivati e inariditi.
L’Homo Intraprendente che vive questo stato arido soffre, soffre molto. Sente come la responsabilità della propria incompiutezza, e arriva persino a odiarsi ed odiare ciò che ha intorno.
Se questo è ciò che vivi, ho due buone notizie per te: 1. Sei un Homo Intraprendente, e quindi sei nel posto giusto! 😉 2. Con le tecniche che trovi in questo articolo e con la determinazione che la tua realizzazione merita, potrai ritrovare le tue ali, riscoprire il tuo talento, e tornare a sentirti sicuro, forte, determinato, per portare al mondo ciò che merita di te.
Grazie di essere dei nostri, grazie se vorrai invitare i tuoi amici condividendo.
A presto
Luca
Approfondimenti
- Il libro più interessante sull’argomento è “I sei pilantri dell’autostima” di N. Branden.
- Spesso l’insicurezza proviene dal pessimo modello educativo che la nostra società utilizza per formare bambini e giovani. Questo è uno dei video TED più belli che io conosca, e tratta proprio questo argomento. Non perdertelo!
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