Imparare dall’anno che si conclude, e definire obiettivi SMART per il tuo futuro
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Hai presente quando vai al supermercato a far la spesa? Hai a mente alcuni prodotti da comprare, ma finisci per lasciarti ispirare da ciò che vedi e dalle idee che ti scorrono in testa mentre acquisti. Almeno, questa è la mia – pessima – modalità di approcciare alla spesa, e ho potuto constatare essere piuttosto diffusa.
Cosa c’è di male!? Forse nulla, o forse tutto. Ciò che è certo è che arrivi in cassa con un cestino pieno, totalmente differente da quello che avevi preventivato uscendo di casa.
Allo stesso modo ogni inizio d’anno che si rispetti porta con sé sogni, desideri, speranze ed una carica emotiva che sistematicamente si perdon via nello scorrere dei giorni. E finisce che arrivi a Natale, rimbambito da ciò che è stato, frastornato dai ritmi incontrollati, e stordito dal susseguirsi di micro-obiettivi quotidiani che hanno cancellato ogni visione del filo conduttore di quest’anno.
Cosa ha dato quest’anno alla tua vita? Quali successi porti a casa e quali insegnamenti? Cosa rifarai con l’anno nuovo e cosa invece vuoi evitare? Com’è cambiato il tuo piano a lungo periodo, cosa hai realizzato e cosa vedi avanti a te? E soprattutto: come pensi di impostare l’anno nuovo perché sia un anno di successo?
Siamo in cassa, dunque, è ora di fare i conti. Prendi carta e penna, e preparati ad un esercizio che potrebbe ribaltare ciò che pensi di te stesso e di come è andato questo anno. Capiremo cosa ha mosso le tue scelte, perché sei dove sei, e cosa puoi fare perché il prossimo anno sia migliore di quello che sta finendo.
Esercizio: primo passo
Prima di tutto: quello che stai leggendo non è un articolo da lasciar scorrere, ma un vero e proprio esercizio di consapevolezza. Dedicati qualche minuto di tranquillità e riflessione perché abbia effetto.
Ho preparato per te il “Diario di quest’anno”. Stampalo e riempilo man mano che proseguiamo con l’analisi.
Scarica il Diario di quest’anno
- “Obiettivi prima della partenza”. Riesci a ricordare quali obiettivi ti eri dato a Gennaio scorso? Si, lo so, volevi trovare una soluzione per restare in vacanza per sempre. Ma oltre a questo, ti eri posto altri obiettivi concreti? Se si, scrivili. Se no, malissimo! Scrivi almeno ciò che speravi si realizzasse (a proposito: hai già deciso cosa vuoi fare da grande?)
- “Eventi significativi”. Datti 10 minuti di tranquillità e scrivi gli eventi che sono accaduti nell’anno passato. Parti da Gennaio e aggiungi un pezzetto alla volta fino a Dicembre. Se necessario torna indietro ad aggiungere mattoncini, finché non ritieni di aver ricordato davvero tutti gli eventi importanti che hanno segnato l’anno.
- “Potevo fare meglio”. Cosa hai fatto poco bene? Che opportunità non hai colto, quali scelte ti hanno portato su una strada non corretta, quali persone hai deluso, cosa proprio non ti è riuscito bene? Questo anno lascerà dei pesi sui prossimi a venire?
- “Mi merito gli applausi”. Che cosa hai fatto particolarmente bene negli ultimi 12 mesi? In cosa hai avuto successo, hai avuto feedback positivi, sei piaciuto a te e agli altri? In cosa sei migliorato? Che passi emotivi e personali hai fatto in avanti? A lavoro, nelle relazioni, con te stesso, cosa hai appreso, cosa hai rivoluzionato, in cosa oggi sei imbattibile? Scrivi almeno 5 voci, ma se sei Superman direi che bastano le prime 10.
L’analisi
Ora che hai recuperato le informazioni salienti del tuo anno ormai passato, da queste estrapoliamo insieme qualche informazione in più su di te. Sulla base di due teorie che riporto qui sotto, ci porremo alcune domande illuminanti per capire su cosa sei focalizzato, cosa è importante per te, e quindi come reimpostare l’anno prossimo perché sia più conforme a te, a come sei, e a ciò che vuoi veramente realizzare.
Le tre sfere
Gli ambiti principali (sfere) intorno ai quali si sviluppa la nostra vita sono tre: le relazioni, il lavoro, sé stessi.
Ognuno di noi pone un livello di attenzione differente ad ognuna di queste sfere della propria vita. Ad esempio potresti dedicarti “anema e core” al lavoro, perché questo ti dà soddisfazione, investendo meno in relazioni o introspezione. Oppure la cosa più importante è che le relazioni funzionino e che tu stia bene con te stesso, quindi i successi professionali assumono una importanza minore rispetto alle altre sfere, e così via.
Perché è importante sapere su cosa ti stai focalizzando? Perché se vuoi davvero realizzare ciò che più desideri, devi fare attenzione alla sfera in cui investi.
Se desideri trovare un compagno o una compagna, non puoi investire solo sul lavoro. Il tempo, i pensieri, le energie devono essere orientate in primis alle relazioni (per generare opportunità di conoscenza) e, in seconda battuta, su te stesso (per definire esattamente cosa stai cercando e chi corrisponde a questi canoni). Esci, incontra amici, apri gli occhi alle opportunità intorno, e chiediti cosa ti colpisce e ti fa star bene di ogni persona nuova che incontri. Pian piano riuscirai a farti un giro di relazioni propedeutiche all’incontro fatidico, e intanto avrai qualche idea in più su cosa cerchi e cosa ti fa star bene.
Altro esempio: se desideri accrescere il tuo stato economico, ha poco senso arrovellarti tra i meandri di te stesso. Focalizzati su cosa richiede il tuo lavoro. Magari il tuo lavoro richiederà una evoluzione personale o lo sviluppo di relazioni, ma il fine ultimo risiede nella sfera professionale, e questo è importante riconoscerlo affinché le tue energie e i tuoi investimenti siano sempre ben focalizzati.
Domanda #1: Rileggi gli eventi salienti del tuo anno. Afferiscono più alla sfera lavorativa, a quella relazionale o a quella introspettiva? Su quale ambito ti sei concentrato di più quest’anno? Quale invece è proprio ai margini del tuo investimento?
Domanda #2: Rispetto agli obiettivi o i desideri che avevi a inizio anno, ritieni di aver investito sulle sfere corrette? Oppure magari ti sei concentrato su ambiti che non potevano portarti ai risultati sperati? Rispetto ai valori che per te sono più importanti, hai investito le tue energie sulle sfere corrette?
I 6 bisogni dell’uomo
Secondo Antony Robbins, l’uomo agisce principalmente per soddisfare uno o più tra 6 bisogni fondamentali:
BISOGNI DELLA PERSONALITA’
- Connessione: sentirti capito, sentire reciprocità con gli altri, innamorarsi e percepire amore nei tuoi confronti. Sentire che fai parte di una comunità, che a te interessa e a cui tu interessi. Se sei morbosamente legato al tuo cagnolino solo perché scodinzola come se gli mancassi da una vita anche se sei uscito di casa solo da 5 minuti, probabilmente quello che cerchi è Connessione.
- Sicurezza: avere casa di proprietà, avere relazioni stabili, avere sicurezza economica, avere il controllo sulle azioni degli altri, avere il permesso o la possibilità di reiterare alcuni tuoi momenti-chiave, come ad esempio la pausa sigaretta. È la classica forza che ti trattiene dal licenziarti nonostante il tuo lavoro non ti piaccia, non sia ben remunerato, o ti costringa a condizioni psico-fisiche al limite della sopportazione.
- Varietà e sorpresa: la noia non piace a nessuno. Ogni tanto abbiamo bisogno di piccole-grandi sorprese, che ci consentano di vivere qualche emozione nuova o diversa dal solito. Si spazia dal piccolo acquisto per farsi un regalino, fino agli sport estremi iper-adrenalinici.
- Significato e Importanza: per qualcuno vuol dire fare soldi, per altri aiutare la gente, per altri ancora creare ed inventare cose nuove. È il bisogno di sentirsi importante per qualcosa, di dare un significato al nostro agire, investire, soffrire.
BISOGNI DELLO SPIRITO
- Contributo: è il desiderio di sentire che ciò che stiamo facendo va oltre noi stessi, che ha uno scopo più grande, e supera il recinto della nostra esistenza per influenzare quella degli altri. Si esprime nelle forme più varie, dal tentativo di far ragionare qualcuno su una questione al dedicare la propria esistenza al bene comune.
- Crescita: è il desiderio di evolvere e migliorare nella realizzazione dei bisogni visti fin qui. Essere più connesso, più sicuro, con più varietà, più significato, più contributo. Quali che siano i bisogni che più senti tuoi, è la necessità di percepire che evolvi in quella direzione
Domanda #3: Rileggi l’elenco di ciò che hai fatto o ti è capitato quest’anno e scrivi a fianco ad ogni voce a quale bisogno principale si riferisce (colonna “Bisogni che soddisfa” nella tabella a pagina 3). Ad esempio: ti sei laureato; l’hai fatto più per sicurezza (speri in una sicurezza professionale) o per importanza (volevi dimostrare a te stesso o ad altri di poterci riuscire)? È mancata una persona a te cara; ti colpisce più per l’affetto che provavi (connessione), per la relazione che viene a mancare (stabilità) o per il senso di importanza che questa persona ti faceva provare (significato)?
Domanda #4: Quali tra i 6 bisogni hai cercato più di altri? Quali sono i due o tre bisogni più importanti per te?
Domanda #5: I bisogni che hai realizzato ad inizio anno sono gli stessi di fine anno? È cambiato qualcosa durante gli ultimi 12 mesi nella tua scala di valori/bisogni?
Desideri per l’anno nuovo e risorse necessarie
Grazie alle domande precedenti avrai compreso quali sono le sfere su cui tendi ad investire di più e quali quelle su cui hai necessità di investire di più per realizzare i tuoi desideri. Inoltre hai capito quali sono i bisogni profondi che ti muovono.
Ora iniziamo a pensare al nuovo anno.
Adesso fai l’elenco delle risorse o delle competenze che ritieni di dover acquisire o sviluppare per realizzare questi desideri.
Obiettivi SMART
Eccoci, finalmente ci siamo!
È ora di definire gli obiettivi del nuovo anno. Ti consiglio di non fissartene più di 3. Disperdere le energie in troppe attività rischia di non fartene realizzare per bene neanche una.
3 Obiettivi che realizzino i desideri che hai espresso sopra.
Gli obiettivi devono essere SMART:
- Specifici: non “migliorare me stesso” o “andare a correre” ma “imparare la tal lingua a livello B2” piuttosto che “percorrere almeno 5 km a settimana correndo”
- Misurabili: qual è l’unità di misura? Se non c’è una unità di misura dell’obiettivo, non è un obiettivo ma un’idea o una speranza.
- “Arrivabili” (Achievable): va bene puntare in alto, ma se punti alla luna in un anno potresti rimanere deluso. L’obiettivo deve essere sfidante ma realisticamente raggiungibile.
- Rilevanti: se l’obiettivo che ti poni è poco interessante, poco sfidante o di poco valore la sua realizzazione non ti porterà soddisfazione. L’obiettivo deve avere un certo peso per la tua vita e/o per quella degli altri.
- Tempificati: deve avere un orizzonte temporale ben definito.
Cosa mi fa capire che…
La domanda chiave per capire se l’obiettivo è strutturato bene è: “Cosa mi fa capire che ho raggiunto l’obiettivo?”. Se il risultato atteso è facilmente determinabile e ti sembra realistico, allora il tuo obiettivo ha passato il test di validità.
È il momento di scrivere i tuoi obiettivi. Dati i desideri che hai scritto prima, quali obiettivi SMART ti poni per l’anno che viene? Come farai a capire di averli raggiunti?
Appena termini fai un passaggio in più: scrivi i tuoi obiettivi nei commenti in fondo a questo post! Si chiama tecnica dello “sputtanamento” (scusa il francesismo :)) : se li scrivi pubblicamente, dovrai realizzarli, senza scuse! Provalo, funziona!
Il tocco in più
Voglio svelarti un’ultima teoria. Questa è mia, è il mio Luca-pensiero.
Gli investimenti che facciamo in ognuna delle tre sfere non sono altro che l’impegno che riponiamo nel tentativo di conquistarci Amore. Infondo dedicare risorse, pensieri ed energie verso sé, il lavoro o gli altri non è altro che l’espressione di un desiderio profondo di sentirci amati, desiderati, vivi.
Allo stesso modo, i 6 bisogni che abbiamo visto (connessione, sicurezza, varietà, significato, contributo e crescita) non sono altro che la forma concreta di espressione del bisogno più profondo che ognuno di noi ha nel proprio cuore: il desiderio di sentirsi amato.
Il bisogno di Amore è il principe dei bisogni, ed in base alle proprie mappe e alle proprie credenze, ognuno lo ricerca o lo realizza con uno o più dei 6 bisogni, in una delle tre sfere.
Tra gli obiettivi del nuovo anno, quindi, mi permetto di consigliartene uno: la pratica costante e quotidiana della Gratitudine.
La Gratitudine ti permette di riguardare la tua vita alla luce dell’Amore che è stato disposto per te. A volte è semplice da sperimentare, altre volte è un vero e proprio atto di fede. Ma una cosa è certa: finché non dedichi del tempo ad unire i puntini della tua vita per riconoscerne il disegno d’Amore che si realizza, mai potrai percepirlo nella sua profondità.
Dedica del tempo alla Gratitudine, ponitelo come obiettivo, magari ad inizio giornata. Pian piano ti verrà sempre più facile riconoscere le tracce d’Amore che si realizzano nella tua vita, e non sarai più schiavo dei 6 bisogni ma saprai gestirli come attore protagonista di una vita bellissima: la tua!
Luca
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