Cosa ho imparato da una sessione di TEDx
Lo scorso 18 Giugno io ed il mitico Rocco abbiamo avuto il grande piacere di seguire di persona un evento di TEDx a Bergamo. Non sai cos’è TED!?!? Ok, fermati cinque minuti con te stesso a a provare vergogna, dopo di ché puoi guardare qui! 😉
Il tema della giornata è stato “CHANGE”. Quanto mai azzeccato, sia per stare al passo con un mondo in continua evoluzione, sia perché la crescita personale che qui studiamo richiede un costante mettersi in discussione ed affrontare il cambiamento.
Voglio riassumere di seguito gli spunti che ho acquisito da questa indimenticabile esperienza.
Il Cambiamento richiede un Perché
Uno degli interventi che più mi ha colpito è stato quello di Marco Antonio Attisani, imprenditore di WATLY. Con i suoi fantastici macchinari, Attisani sta portando acqua potabile, elettricità e connessione internet nei posti più sperduti del mondo, donando ad intere popolazioni quelle che lui e non solo lui riconosce come “diritti fondamentali dell’uomo”. Marco dice:
Quello che facciamo cambia il mondo per un momento, il Perché lo facciamo lo cambia per sempre
Affinché il cambiamento sia efficace, vero, profondo, determinante, hai bisogno di un perché potente.
Puoi cercare soluzioni per sfruttare le energie rinnovabili per fare soldi, ma se i soldi non sono nel profondo un valore importante per te, fallirai. Se il tuo Perché è “garantire a chiunque i diritti fondamentali dell’uomo”, e il benessere degli uomini è un valore fondamentale per te, allora la soluzione per aver successo prima o poi la trovi. La tua convinzione cambia il tuo impegno, il livello di ascolto che ottieni dagli altri, e tutto ciò che questo porta con se. Il Perché diventa la tua missione
Il Cambiamento parte dall’interno
Carla Perrotti, esploratrice avventuriera innamorata di deserti, la prima donna al mondo ad aver attraversato a piedi, da sola un deserto per ogni continente.
La descrizione dello sforzo e della sofferenza fisica provata da Carla durante le sue traversate è stata straziante. Un messaggio in particolare mi ha colpito: spesso cambiare vuol dire “attraversare il nostro deserto interiore”. Per farlo dobbiamo allearci con il deserto. Non possiamo sfidarlo, perché lui è più forte di noi. E non basta accettarlo, perché per superarlo abbiamo bisogno di motivazione, non sopportazione. È necessario proprio allearsi con lui, decidere di vivere quel momento fino all’ultimo, ringraziando per ciò che abbiamo, che è il minimo, ma tutto ciò che ci serve per andare avanti.
Quante volte pur avendo tutto ed anche più ci focalizziamo su ciò che ci manca? Immagina tu di essere nel deserto e di non poter guardare ciò che ti manca, altrimenti non puoi far altro che fermarti e lasciarti morire. Credo che solo chi ha vissuto questa esperienza possa capire cosa vuol dire davvero focalizzarsi su ciò che hai, lasciando perdere i nostri demoni interiori che ti fanno concentrare sulla scarsità. Il messaggio di Carla è stato per me davvero forte e significativo.
Il Cambiamento richiede volontà
Mauro Berruto, allenatore della nazionale italiana maschile di pallavolo. Con alcune immagini struggenti ed il racconto delle sue profondissime esperienze umane vissute dentro e fuori dal campo di gioco, ci ha dimostrato come tecnica e volontà concorrano entrambe a determinare il tuo successo. Ma la volontà è più importante. Se hai volontà trovi le forze, trovi la tecnica, trovi le soluzioni. L’atteggiamento mentale verso il cambiamento amplifica in modo determinante il successo o l’insuccesso. Parola di Coach!
Il Cambiamento richiede informazioni
Paolo Buonanno, professore dell’Università di Bergamo, è un grandissimo esperto di analisi dei dati, in particolare nell’ambito della criminologia. Nel suo lavoro analizza i dati relativi ai crimini per determinare qual è l’utilizzo più efficace ed efficiente dei sistemi di prevenzione del crimine, dal posizionamento delle telecamere di sorveglianza cittadina, all’utilizzo efficace delle forze dell’ordine. Per cambiare un certo equilibrio è importante avere dati nuovi, da analizzare ed interpretare, per decidere la strada da prendere e come migliorare l’utilizzo delle risorse a disposizione.
Il Cambiamento può spaventare
Con Giorgio Metta, esperto di robotica, abbiamo capito le grandi potenzialità della robotica per la nostra vita quotidiana del futuro. Un’immagine da film di fantascienza, che giorno per giorno si avvicina a concretizzarsi. Messaggio che ho colto: il cambiamento può spaventare. Ma si può cogliere il suo vero valore se lo dominiamo, se restiamo al passo, se lo facciamo nostro, con positività, ottimismo e curiosità.
Ogni volta che ci lasciamo trascinare dai cambiamenti, ne siamo schiavi, succubi, e li viviamo con un atteggiamento di resistenza che non ce ne fa vivere le potenzialità. Forza, energia, dinamismo, curiosità sono le parole chiave.
Il Cambiamento può essere più facile del previsto
Uno dei momenti più esilaranti e piacevoli è stato quello con Terenzio Traisci, “psicologo-ingegnere del buon umore”. Tra le risate e il divertimento, Terenzio è riuscito a dimostrarci come basti davvero poco per cambiare il nostro umore, a partire dalla posizione che assumiamo con il corpo e dalle emozioni su cui ci focalizziamo. Questo, come ormai sappiamo, determina l’andamento della nostra giornata ed i risultati che otteniamo. Consiglio davvero di seguire Terenzio nei suoi video.
Qualche spunto su come la fisiologia cambia il tuo stato mentale lo trovi nell’articolo “Rimedi psico-fisiologici per non essere più imbranati“
Il Cambiamento richiede nuovi paradigmi
È stata la volta di Elena Mosa, ricercatrice di INDIRE, istituto di ricerca in ambito educativo. Il progetto che cura si chiama Avanguardie Educative, e mira a ripensare completamente la scuola italiana. Tutto si basa sull’idea che esista una differenza tra insegnamento ed apprendimento. Perché gli studenti davvero apprendano, le lezioni non sono frontali ma pratiche, la teoria si studia a casa e i compiti si fanno a scuola, si impara dai video e da internet invece che dai libri, e così via. Tutto questo seguendo rilevazioni che dimostrano scientificamente la validità di questo modello. Il cambiamento richiede nuovi paradigmi, richiede di cancellare le convinzioni che abbiamo per crearne di nuove, a partire dalle nuove evidenze che acquisiamo.
Il Cambiamento di molti può partire dall’esperienza dei singoli
Elisa Finocchiaro, Country Lead di Change.org, ha dimostrato il successo di alcune petizioni pubbliche promosse dall’organizzazione che gestisce. Un libero cittadino, magari frustrato da esperienze dolorose o di ingiustizia, può utilizzare in modo propositivo queste esperienze sottoponendo al mondo intero la sua petizione, per sensibilizzare i concittadini e far sentire pubblicamente la sua voce. Le petizioni che ricevono un alto numero di firme hanno un’ottima probabilità di essere prese in considerazione da chi ha voce in capitolo, dalle organizzazioni pubbliche locali e nazionali.
Il cambiamento di molti può venire dall’esperienza che un singolo mette al servizio della collettività. Un’altra conferma di come si possa far crescere il “giardino fiorito” di cui abbiamo parlato in questo post.
Il Cambiamento richiede impegno, dedizione ed il coraggio di accettare le novità
È ciò che ho preso dagli interventi di Ariela Benigni e Cristina Dalla Ore, rispettivamente scienziata in ambito di medicina rigenerativa (cellule staminali) e scienziata della Nasa.
In entrambi questi interventi ho percepito la grande importanza dello studio, della dedizione, della voglia di conoscere ed approfondire come motore del cambiamento. Non si scoprono nuove terapie né si esplorano nuovi pianeti se non dedichi tempo, passione ed impegno al tuo obiettivo, con il coraggio di accettare i fallimenti e le novità inaspettate.
Il tocco in più
I cambiamento spesso è associato alla fatica, all’incertezza, al coraggio. Ma se hai un perché, se hai volontà, se hai un desiderio forte e lo riesci a visualizzare nella mente e nel cuore, il cambiamento è l’unica alternativa che hai, l’unica forma per costruire la tua soddisfazione.
Con questi presupposti il cambiamento diventa un investimento che merita il tuo sacrificio, perché la soddisfazione viene dallo spendersi per qualcosa di costruttivo, non dal risparmiarsi il più possibile, aspettando che il mondo cambi da solo.
Concludo
Porto a casa due conclusioni da questa esperienza.
La prima è che eventi del genere sono linfa vitale per la crescita personale. È bello ricevere in dono esperienze e vissuti così intensi e densi di significato.
La seconda è che, quale che sia la prospettiva con cui lo si guarda, il cambiamento richiede l’uscita dalla propria zona di comfort alla ricerca di un bello, un meglio, un ideale, che sentiamo possano migliorarci, farci evolvere. Se la paura blocca la propensione al cambiamento, stiamo frenando la nostra intraprendenza, e questo prima o poi genera insoddisfazione, frustrazione ed uno strano senso di “smarrimento esistenziale” che renderanno tutto spento ed opaco. Cambiare è crescita, cambiare è evoluzione, cambiare è vita.
Luca
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