Perché preferisci fallire e come superare l’autosabotaggio
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In questo articolo scopriamo insieme cos’è esattamente l’autosabotaggio, quali sono le cause che lo generano e cosa puoi fare per evitare di autosabotarti.
Perdere qualche chilo, risparmiare un gruzzoletto, trovare il partner giusto, metterti in forma, smettere di fumare, avere un lavoro più soddisfacente, riuscire in un progetto professionale, superare una paura, una dipendenza o una relazione nociva, [metti qui il tuo obiettivo irraggiungibile]…
Quante volte hai desiderato ardentemente raggiungere un obiettivo che poi non sei riuscito ad ottenere nonostante i tuoi sforzi?
Più insegui il tuo sogno, più confermi a te stesso di non riuscire a raggiungerlo.
Ciò che è peggio è che potresti già aver perso le speranze di far tuo quel successo, e ti sei adeguato ad un te stesso depotenziato, sotto-performante, “ipo-felice”. Scelta che riduce il dolore acuto, ma ti lascia un retrogusto un po’ amaro, che puzza di insoddisfazione e incompiutezza.
Sarà un problema di motivazione…dovresti crederci di più o usare più ottimismo!
O magari l’obiettivo è più grande di te, e quindi non lo raggiungerai mai…
Anzi, ho trovato. La verità è che non sei sicuro di te! Dovresti credere di più in te stesso! Tira fuori gli attributi e fai vedere chi sei! Si, dai, perdincibacco! Caricati, prendi forze e spacca tutto! Vai che sei un “tipo tosto”! Come Ulisse, legato sull’albero maestro per affrontare a viso aperto il canto delle sirene. Fai vedere a te stesso chi comanda!
Però, aspetta un attimo: pensandoci bene potresti avere un disturbo della personalità! O magari un esaurimento nervoso. Magari sei geneticamente impedito…Oppure è colpa di Sirio che è entrato nella costellazione di Andromeda. Meglio affidarsi a Wanna Marchi.
Sarà…
Intanto sembri un po’ come Michael Jackson nel suo mitico “Moonwalk”, la famosa camminata all’indietro: fai un passo in avanti e ti ritrovi un metro indietro!
Ti ingegni a trovare scuse, ad usare l’alibi dell’impossibile, a far finta che non ti importi, e a raccontarti delle palle a cui in realtà non credi neanche tu. E per quante scuse tu voglia trovare, tutto ciò che ti circonda sembra dire che il problema sei tu e la tua incapacità.
Ma oggi ho una buona notizia per te. Magari c’è qualcosa che non sai. Magari non è tutta colpa tua. Magari sei solo confuso. Magari potrebbe essere che la terra sotto i tuoi piedi si stia muovendo in senso opposto, più velocemente di te. E quindi, MAGARI, non sei un impedito né un incapace, e c’è una speranza anche per te…
Intro doverosa
Sull’autosabotaggio ho letto di tutto: pare dipenda dalla poca autostima, dalla familiarità con il fallimento, dal bisogno di controllo, dalla paura di uscire dalla propria zona di comfort…sostanzialmente se ti parte il moonwalk è perché sei un rottame che non sa gestire sé stesso, e la soluzione giusta per te è la determinazione e la forza di volontà!
Quindi, se non riesci a cambiare te stesso o una tua abitudine, basta provarci forte forte forte, e vedrai che ce la farai!
Che sciocco…ma come ho fatto a non pensarci prima!?
Io credo ad un’altra storia. Seguimi.
Piacere, Dolore e Autosabotaggio
Tutto ciò che facciamo lo facciamo per evitare dolore o provare piacere. Tutto.
Lavori per guadagnare? No! Lavori per provare la soddisfazione di sentirti utile, o per non provare l’umiliazione di sentirti povero, o per non provare l’instabilità economica, o per un mix di motivazioni simili. Ora. Proviamo a fare un caso reale e vedere quali emozioni dolorose e quali emozioni piacevoli associamo ad una attività. Prendiamo ad esempio i soldi.
Ti piacerebbe guadagnare di più? Ti ho visto, ti si sono illuminati gli occhi! ;p
Un sacco di persone associano al denaro emozioni positive ma anche negative. Riporto qui sotto quelle genericamente più diffuse.
Ora. Davanti all’emergere di emozioni confuse, contraddittorie o in opposizione tra loro, il tuo cervello reagisce come un computer: va in loop e si blocca, oppure va in sovraccarico, si surriscalda e si spegne.
In entrambe i casi diventi impotente, incapace di decidere, insicuro di ciò che farai. E il risultato è l’autosabotaggio.
Primo assioma dell’Autosabotaggio:
Piacere e dolore guidano le nostre scelte, e davanti ad emozioni confuse i risultati saranno confusi.
Razionalità, inconscio ed Autosabotaggio
Per comprendere a pieno l’autosabotaggio, dobbiamo considerare che oltre alle emozioni che razionalmente sappiamo di provare, esiste un altro piano da tenere in considerazione: il piano non consapevole. Andiamo per gradi.
Questo nell’immagine sei tu: un piccolo e simpatico iceberg che gironzola in mezzo al mare. Il mare a volte è agitato, a volte è calmo. Ogni tanto trovi altri iceberg e ti ci scontri, altre volte sono piacevoli compagnie.
Cosa determina la tua direzione? Quali sono le forze che ti fanno andare da un lato piuttosto che dall’altro? Se decidessi di raggiungere la riva, in quali forze dovresti sperare?
In ogni azione che compi ci sono due tipi di forze che entrano in gioco: quelle esterne all’acqua (consce) come ad esempio il vento, e quelle sott’acqua (inconsce) come ad esempio la corrente.
Riprendendo l’esempio del denaro, il vento potrebbe essere il tuo sforzo per guadagnare di più: cerchi clienti, tenti nuove vendite, mandi curriculum, migliori il tuo prodotto, crei startup, ti impegni di più nel tuo lavoro. Più determinazione ci metti, più forte sarà il vento che fai soffiare sul tuo iceberg.
La parte non consapevole, invece, è soggetta alla corrente del mare. La corrente rappresenta le tue emozioni profonde ed il sistema di credenze che hai, cui molto probabilmente non hai mai neanche fatto caso.
Ad esempio: se nel tuo profondo vive la convinzione che “guadagnare denaro=rubare agli altri” o “denaro=immoralità”, ovviamente la corrente si alzerà forte per spingerti lontano dal guadagno. La tua mente sta attivando quello che in psicologia viene definito il “Beneficio secondario”, ovvero l’evitamento di un dolore o il raggiungimento di un piacere secondario, non consapevole. Paradossalmente il tuo inconscio preferisce non ottenere denaro per non provare il dolore di sentirti un ladro o un immorale. Ovvero: preferisce l’autosabotaggio.
In buona sostanza, senza volerlo, stai preferendo il fallimento, per fuggire da un possibile dolore.
Morale: tu vuoi andare in avanti verso il tuo obiettivo, ma la corrente ti riporta indietro. Ricorda il moonwalk, vero?
Domanda: davanti al vento che tira in una direzione ed alla corrente che spinge nell’altra, dove finirà il nostro iceberg? È più forte la volontà (il vento) o l’inconscio (la corrente)?
La risposta viene dalle neuroscienze: il 95% dei nostri comportamenti è controllato dalla nostra parte inconscia. Solo il restante 5% dalla parte conscia e razionale. E siccome i nostri risultati dipendono dai comportamenti, la soluzione è facile da immaginare.
Prova a pensare ad un caso reale: immaginati mentre parli ad un cliente. Quanto impatta secondo te la parte puramente verbale della tua comunicazione (le parole che dici) e quanto invece quella paraverbale (il tono della voce, la gestualità, l’espressione del volto)? Quanto è importante la tua convinzione in ciò che dici sul risultato della comunicazione? E la tua postura sulla sicurezza che trasmetti? E l’interesse che dimostri all’altro sul senso di affidabilità che generi?
A meno che il vento non sia infinitamente più forte della corrente, l’iceberg segue la corrente del mare. Quindi il tuo inconscio preferirà l’autosabotaggio.
Secondo assioma dell’Autosabotaggio:
se consciamente desideri andare in una direzione ma il tuo inconscio ricercasse un beneficio secondario differente, molto probabilmente il tuo inconscio avrebbe la meglio.
La soluzione
Conscio, inconscio, dolori, piaceri…lo ammetto, capire l’autosabotaggio può sembrare complesso.
Ma niente paura, la soluzione a tutto questo potrebbe essere piuttosto semplice: basta fare chiarezza sulle emozioni che intervengono sulle tue scelte, e svelare quelle che ti remano contro.
Una volta riconosciute, bisognerà superare le emozioni negative che ti sabotano, affinché anche loro remino nella direzione in cui tu vuoi.
Facciamo insieme questo esercizio di autoconsapevolezza.
Prendi un foglio di carta, scrivi come titolo il tuo obiettivo che fino ad oggi hai ritenuto “irragiungibile”.
Ora dividi il foglio in due colonne. Sulla sinistra segna tutti i dolori, le resistenze, i timori, le paure, le credenze che possono o che pensi potrebbero allontanarti dal tuo obiettivo, anche solo a livello teorico.
Solo per darti uno spunto, le aree di resistenza più frequenti sono le seguenti. Prova a calarle nella tua realtà specifica.
- Paura di soffrire (fisicamente o emotivamente)
- Paura di fare sforzo, di investire, di non riuscire a recuperare.
- Paura di non essere capito, compreso, accompagnato, supportato.
- Paura di non essere adeguato
- Paura di non meritarselo
- Paura di non essere amato
- Paura di perdere credibilità, dignità, umanità.
- Paura di perdere tempo
- Paura di allontanarmi dai miei valori
- Paura di una vita diversa dai miei standard
- Paura di diventare grande, adulto
- Paura di scoprire che sono più grande/eroico/importante di quanto io abbia mai pensato, e che per me ci sia una missione più grande
- Paura di dovermi rimproverare qualcosa, o di dover ammettere che ho sbagliato
Sulla destra invece, tutto ciò che può darti il fatto di raggiungere l’obiettivo, in termini fisici, economici, emotivi e di soddisfazione (questa ti verrà più facile, è inutile che ti faccia esempi 😉 )
Dedica del tempo a riconoscere le emozioni. Non farlo in fretta, è un esercizio introspettivo che richiede un po’ di tempo. Se possono esserti utili, leggi altri articoli sulla gestione delle emozioni.
Una volta completata la tua paginetta, individua tra le resistenze quelle che ti risuonano di più, quelle che secondo te si attivano in maniera più forte mentre cerchi di raggiungere l’obiettivo.
Adesso proviamo a sbloccare la situazione in 6 semplici passi:
- Metti in discussione le credenze
Che evidenze concrete hai che ciò che stai vedendo è la verità? Tornando all’esempio del guadagno: se diventi più ricco sarai sicuramente meno onesto, più immorale, meno sensibile? Esistono persone ricche che non seguono questo schema? Chiudi gli occhi ed immaginati ricco domani mattina. In cosa peggioreresti?
Può essere che la tua credenza provenga da un’esperienza ma che non sia un’evidenza matematica? Può essere che sia una credenza falsa, impraticabile o per giunta insensata?
Metti in discussione le tue credenze, e vedrai che risolverai una prima parte delle cause dell’autosabotaggio.
- Cambia domande
Se ti chiedi “Perché capita sempre a me!?”, la risposta non potrà essere altro che “perché sono un impedito, perché non me lo merito, perché non riesco…”. Se la tua domanda fosse “Come mai ho ottenuto questo risultato? Quale comportamento mi ha deviato dall’obiettivo?” evidentemente la tua risposta sarà più costruttiva. Fai attenzione alle domande che ti poni, affinché le risposte siano utili a migliorarti ed evitare situazioni di autosabotaggio.
- Pensa più in grande
A volte dirigiamo la nostra attenzione su piccoli dettagli, facendoli diventare molto più grandi di quanto non siano. Quella specifica paura o quella resistenza che ti fa autosabotare è davvero poi così rilevante per te? È davvero così importante, rispecchia completamente te stesso? O è solo una piccola parte, ma il tuo obiettivo è più importante?
- Cura il tuo stato fisico ed energetico
Molte volte, troppe volte sottovalutiamo l’importanza del nostro stato fisico ed energetico. Come spiego nella guida “Energia, Passione, Talento”, l’energia che abbiamo, la passione che riusciamo a sprigionare, la creatività e la voglia di fare influenzano in modo critico la tua vita ed i tuoi risultati, perché influenzano i tuoi pensieri. Banalmente: la tua procrastinazione potrebbe essere semplicemente una carenza di energia positiva e determinazione, carenza dovuta alla mancanza di determinati ormoni, a sua volta dovuta al mancato esercizio fisico o alla cattiva alimentazione o ad abitudini poco sane. Leggi la guida e scopri come fare.
- Valuta cosa perdi
Se non raggiungi l’obiettivo, cosa perdi? Quali opportunità, quale benessere non riesci a raggiungere? Qual è il costo nel lungo periodo del far prevalere le resistenze?
Sei disposto a perdere tutto questo?
- Valuta le alternative
Che alternative hai? Potresti pensare diversamente? Potresti agire diversamente? Puoi provare ad assumere atteggiamenti o comportamenti diversi?
Prova a pensare a chi ha già raggiunto il tuo obiettivo. Come sono, come agiscono, cosa fanno di concreto e di diverso da te?
Il tocco in più
Verso la metà degli anni ’90 la NASA dimostrò tramite un bellissimo esperimento l’incredibile capacità di adattamento del nostro cervello alle condizioni avverse. Nello specifico, 4 astronauti furono obbligati ad indossare costantemente degli occhiali che ribaltavano sotto-sopra la loro vista. Sai cosa successe? Dopo 30 giorni il loro cervello iniziò a raddrizzare la vista. In poche parole gli occhiali ribaltavano l’immagine ed il cervello la ribaltava nuovamente, affinché tornasse dritta.
Dopo questo esperimento ne sono seguiti molti altri sull’argomento, per dimostrare che ciò che sperimenti, che ripeti, che credi fermamente per 30/40 giorni, nel tuo cervello si automatizza, e quindi diventa prima automatico, poi perfino inconscio.
Se leggendo questo articolo hai scoperto alcune dinamiche di autosabotaggio che vivono in te, dovute a credenze limitanti, sforzati di ribaltarle, di ri-elabolarle in positivo, e ricorda a te stesso queste nuove motivazioni per un mese, tutti i giorni.
Passato questo periodo noterai che la credenza limitante sarà scomparsa, per essere sostituita invece da una potenziante, che remerà insieme a te verso il tuo obiettivo…raggiungibile!
NOTA: la stesura di questo articolo è stata piuttosto complessa, e mi ha richiesto oltre 27 ore di lavoro. Come potrai immaginare, mi sono autosabotato più volte 😉 , ma alla fine sono arrivato all’obiettivo. Per favore, se lo hai ritenuto utile, ricambia con una condivisione. Renderai contento me e i tuoi amici che ne trarranno beneficio. Ti ringrazio!
Luca
Approfondimenti
- L’esperimento della NASA
- Libro “Get off your But” di Sean Stephenson
- Vuoi sapere perché ti stai autosabotando nella carriera? Guarda questa Ted Talk! (Grazie a Lorenzo per la segnalazione)
Bravo complimenti per gli articoli che hai scritto nel mio caso una delle cose che ho capito dopo molti anni che mi sono è mi sto autosabotando nel lavoro mi piacerebbe visto gli articoli che scrivi e possibile