Capire ciò che provi, comunicare le tue emozioni in modo efficace e costruttivo
tempo lettura 8 min.
Comunicare in modo efficace le proprie emozioni è un’abitudine che può rivoluzionare la qualità della tua vita. Vediamo la differenza tra comunicare e sfogare, e un processo in 4 fasi per comunicare al meglio le tue emozioni con qualsiasi interlocutore
Ogni essere umano ha un intimo bisogno di connessione umana e riconoscimento.
Da sempre l’Uomo vive in famiglie, facenti parte di comunità, che abitano città, che formano le nazioni.
Anche il solo fatto che ci siamo presi la briga di dare un ordine ed una struttura precisa all’interazione civile, definendo convenzioni come il matrimonio o la cittadinanza, dovrebbe bastare per dimostrare quanto per noi è importante l’interazione sociale, e quanto, come specie, abbiamo bisogno di rapporti con altri per definire chi siamo e trovare il nostro equilibrio di vita.
Ma l’Uomo è un animale emotivo.
Quindi al bisogno di rapporto con altri dobbiamo aggiungere una variabile: le emozioni.
Per quanto dotato di razionalità, l’essere umano ha sempre l’emozione come primo filtro con l’esterno, fino al punto in cui spesso utilizziamo la razionalità per giustificare l’emozione che viviamo dentro.
Quindi: bisogno di connessione + vita emotiva = necessità di comunicare in modo efficace, in particolare le proprie emozioni.
Esprimere ciò che vivi dentro ha un duplice vantaggio: far stare meglio te e stimolare relazioni più profonde e solide con chi ti ascolta.
Tu stai meglio perché ti liberi di pesi, sfoghi le pressioni, ottieni supporto nelle prove della vita. E questo, non solo serve nel breve, ma anche nel lungo periodo, perché ti fa sentire connesso, ben voluto, riconosciuto.
Gli altri, dal canto loro, vivranno addosso la tua trasparenza, la tua semplicità, e il piacere di poterti capire, conoscere e supportare. Questo facilita lo sviluppo di un buon livello di Rapport e di una relazione profonda, stabile e duratura.
Comunicare le proprie emozioni è utile sempre, senza esclusioni.
Comunicare vs Sfogare
Hai due modi per tirar fuori le tue emozioni: sfogarle o comunicarle.
Lo sfogo può essere esplosivo o a lento rilascio.
Lo sfogo esplosivo non ha direzione, non ha raziocinio, e non ha obiettivo se non il semplice liberare te stesso da un peso emotivo. Volano termini poco pregevoli, toni poco civili, e la situazione diventa facilmente animata e difficilmente controllabile. Problema? Solitamente il costo dello sfogo esplosivo è molto maggiore del beneficio: lo paghi in relazioni rovinate, in bisogno di riparare, in perdita della fiducia che la gente ripone in te, e con la mancanza di una reale soluzione profonda a ciò che ti ha fatto scoppiare.
E non possiamo dimenticare che quando esplodi cerchi di cambiare il comportamento altrui, senza considerare i suoi di bisogni.
Lo sfogo a lento rilascio, invece, è quello che avviene quando prendi di mira un amico o collega, e sfoghi ogni vicissitudine della tua infelice vita, partendo sin dalla genesi dell’universo, ed abusando del tempo e della disponibilità del povero malcapitato. Il tutto con il solo obiettivo di farti compiangere. Anche in questo caso, sfogarsi non è risolutivo: alleggerisci i tuoi pesi, ma non risolvi in via definitiva le emozioni negative, né aiuti la relazione con l’altro.
Infine, c’è la comunicazione.
La comunicazione è quel processo ragionato grazie al quale condividi un punto di vista, generi comprensione ed empatia, e porti il tuo interlocutore a capire di cosa hai bisogno e come potrebbe aiutarti.
E questa sì che è risolutiva.
Nel paragrafo che segue vediamo insieme il processo con cui definire esattamente cosa e come comunicare. Seguire questo processo ti aiuterà a chiarire cosa desideri davvero, e di conseguenza, ad essere molto più conciso ed efficace nella tua comunicazione.
Il metodo ideale per comunicare le emozioni
Ho visto troppo spesso relazioni di coppia rovinate da una pessima comunicazione tra le parti. Sono all’ordine del giorno i casi di insofferenza e demotivazione sul posto di lavoro, dovuti alle pessime capacità comunicative da parte di capi o colleghi. Per non parlare dell’educazione dei figli, che portano sulle proprie spalle per una vita intera le ferite delle incapacità comunicative dei propri genitori.
È vero: sfogarsi è più facile che comunicare. È più immediato, e ti dà l’illusione di risolvere rapidamente.
Ma è la comunicazione che risolve i problemi. E la comunicazione richiede un processo specifico per essere efficace.
Nel sul libro “Nonviolent Communication”, l’autore Marshall Rosenberg propone un processo di quattro step per analizzare l’emozione da esprimere ed esporla al meglio al proprio interlocutore.
Ecco le fasi da seguire per comunicare al meglio le tue emozioni:
-
-
Osservazione
-
- Davanti a qualsiasi evento che fa scattare un’emozione forte dentro te, il primo passo da compiere è quello di distinguere i fatti dal giudizio che gli associ.I fatti sono oggettivi, è ciò che accade. Il tuo giudizio o il significato sono soggettivi.Ad esempio. “Mia moglie è sempre in ritardo” è un giudizio. “Mia moglie è sempre in ritardo, quindi non desidera stare con me” è un significato. “Mia moglie arriva spesso dopo le 8.30” è una osservazione.Riconosci i dati oggettivi ed evita giudizi e significati. Questo è il primo passo per una efficace analisi delle emozioni che stai provando.
“Osservare senza giudicare è la più alta forma di intelligenza”
(J. Krishnamurti)
-
Emozione
Il secondo passaggio è quello di definire con la migliore approssimazione possibile l’emozione che l’evento ha scatenato in te. Non essere vago: risposte del tipo “mi ha dato fastidio” non sono precise. “Mi sono sentito tradito/inadeguato/umiliato” è una risposta precisa.
Se lo desideri, prova a confrontarti con la ruota delle emozioni, e cerca quale si addice di più al tuo caso.
-
Bisogni
Come abbiamo visto nell’articolo sulle emozioni negative, qualunque emozione, in particolare se spiacevole, indica un bisogno interiore. Rosenberg conferma: una volta che abbiamo dato un nome specifico all’emozione che proviamo, siamo pronti per capire quale bisogno interiore sottende. Il bisogno potrebbe essere quello di sentirti difeso/rassicurato/accompagnato, oppure gratificato/accettato/stimato, e così via.
-
Richiesta
Questo è il momento di esplicitare la tua richiesta. Non pretesa: richiesta!
Perché nella comunicazione non obblighi nessuno, ma richiedi all’altro di condividere il tuo punto di vista, e quindi richiedi il suo supporto.
Ricorda: l’obiettivo è quello di generare nell’altro empatia e comprensione, per costruire insieme una soluzione che vada bene ad entrambi.
Tre concetti fondamentali a riguardo:
- La richiesta deve basarsi sul bisogno che hai individuato al punto precedente. Potrebbe iniziare con “quando fai … io mi sento… Ho bisogno da parte tua di…”
- Il linguaggio deve sempre essere positivo. È positivo il linguaggio che induce a fare qualcosa, è negativo il linguaggio che induce a smettere di fare qualcosa. Quindi “Non mi dai mai una mano quando…” induce a smettere di fare altro per darti una mano (linguaggio negativo). Invece “Mi daresti per favore una mano quando…” è una formula positiva di esprimere il tuo bisogno.
- Evita generalizzazioni (“sempre/mai/sicuramente/impossibile”), distorsioni (“so cosa pensi/so che faresti/sicuramente vorrai”) e cancellazioni (“è così è basta/è come dico io/perché sì!”).
Conclusioni
È bello vedere il sistema delle 4 fasi in funzione. Le coppie riacquistano il piacere di parlarsi. Le aziende tornano ad avvantaggiarsi della collaborazione. E l’animo di tutti si rasserena e diventa positivo.
Lo sfogo è “infiammatorio”. La comunicazione è risolutiva.
E per una efficace comunicazione delle proprie emozioni basta osservare i dati di fatto senza giudizio, capire quale emozione generano in te, comprendere quale tuo bisogno profondo ti indica quella emozione, e comunicare in modo efficace e positivo la tua richiesta.
Provaci! Basta un po’ di allenamento. E vedrai la qualità delle tue relazioni schizzare verso l’alto, e con essa la qualità di tutta la tua vita.
A presto!
Luca
-
-
Approfondimenti
– Ecco tutti gli articoli sulla gestione delle emozioni
- – Il libro “Nonviolent Communication: A Language of Life” di Rosenberg- Un interessante studio scientifico sul rapporto tra abilità emotiva e vendita.
Leave a Reply