In ognuno di noi vivono 3 fratelli guastafeste, che ci demotivano e ci trattengono sempre più dal vivere felici e realizzati. Ecco chi sono e come cacciarli via.
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Scopriamo le primarie forze di demotivazione e come sconfiggerle.
So che può sembrarti strano, ma ho scoperto che dentro te convivono tre “fratelli guastafeste”.
Sono tre bambini pestiferi, arcigni e subdolamente malvagi, che si divertono a sabotare i tuoi sogni, ritardare il tuo progresso, e limitare la tua crescita personale.
Si aiutano l’un l’altro, e minando la tua autostima, ti convincono a non agire, a non crederci, e ad isolarti dal resto del mondo. Questo ti fa essere demotivato, nello studio, nella professione, come nella vita privata. E quindi il tuo approccio verso le cose da fare e le nuove opportunità diventa apatico, stanco ed insicuro.
No, non è una delle tante sterili teorie sulla motivazione come quelle intasano il web.
È il frutto di decenni di studio dell’antropologia umana da parte di psicologi e studiosi, racchiuso in una interessante analisi di Brendon Burchard nel suo “Motivation Manifesto”.
Vediamo allora:
- quali sono questi tre “Fratelli Guastafeste”, ovvero le principali cause della demotivazione,
- come superare la demotivazione con qualche tattica semplice e concreta.
Ma prima di partire, una considerazione di carattere generale.
Conosci te stesso
Davanti al desiderio di un cambiamento, è una pessima abitudine dei Sapiens quella di fermarsi ad una analisi superficiale di sé, che porta a risposte altrettanto superficiali come: “sono fatto così”, “non fa per me”, “non mi va”, “ci vuole un talento naturale (che non ho)”.
Se le tue risposte sono di questo livello vuol dire che la tua analisi è stata superficiale e depotenziante. Queste risposte sono le scuse del tuo ego, che ti trattengono in una zona di comfort da cui, per qualche motivo inconscio, proprio non vuoi uscire. Si chiama Autosabotaggio.
Una cosa quindi deve essere chiara: più è approfondita e distaccata l’analisi che fai di te stesso, migliore sarà la tua consapevolezza di cosa ti serve per migliorare, e quindi maggiore è la probabilità di trovare soluzioni efficaci.
Quindi, se vuoi evolvere e migliorare la tua vita di giorno in giorno diffida di analisi e soluzioni superficiali o troppo emotive.
Non fermarti mai alle prime conclusioni. Non fermarti a soluzioni svalutative e limitanti. Una adeguata analisi di te produce soluzioni, non limiti, rimedi, non problemi.
Cosa ti demotiva
Ti presento i tuoi amici, i “Fratelli Guastafeste”.
Anche se non lo sai, li conosci benissimo, perché ti parlano ogni giorno.
I loro nomi sono: Dubbio, Ritardo e Distacco.
Conosciamoli nel dettaglio.
Dubbio: la voce della falsa verità
È quella vocina amorevole, a volte un po’ petulante, che conosciamo da sempre, e che da sempre ci comunica le sue preoccupazioni. In continuazione.
Dubbio inizia a parlare quando siamo di fronte a qualcosa di nuovo o di migliore, ed è la voce che contrasta l’ambizione.
Continua a dire: “no, meglio di no”, “non sono sicuro”, “magari non è il momento”, “magari non sono io la persona giusta”, e altre frasi depotenzianti come queste.
La radice del dubbio è sempre una: “Cosa succede se…”
- …se non funziona
- …se non riesco
- …se faccio brutta figura
- …se non posso tornare indietro
- …se mi prendono in giro
- …se succede qualcosa di inaspettato
L’obiettivo di Dubbio è quello di demotivarti facendoti focalizzare su ciò che manca o sul rischio di perdere ciò che hai.
Più consenti a Dubbio di parlare, più la sua voce diventa forte. Più glielo lasci fare per anni, in continuazione, più diventi schiavo delle sue parole. E ti adatti ad essere ciò che lui pensa di te.
Perché il problema nel lasciar parlare Dubbio non sta solo in ciò che non fai o nelle opportunità che perdi, ma soprattutto in ciò che diventi!
Diventi pauroso, radicato nella tua stabilità, iper-sensibile agli eventi destabilizzanti e sempre focalizzato sul restare aggrappato alla tua zona di comfort.
Lasciar parlare Dubbio vuol dire sopravvalutare i rischi e sottovalutare le opportunità, e questo ti fa perdere motivazione, perché lasci irrealizzata una parte del tuo DNA. Quella parte che, grazie all’ambizione e al desiderio, ti spinge a sacrificare ogni giorno un pochino di sicurezza e stabilità per sperimentare qualcosa di nuovo, permettendoti nel tempo di trovare strade nuove per la tua realizzazione personale.
Come superarlo?
Il contrario del dubbio è la certezza. Se ci sono elementi che ti danno la certezza che qualcosa andrà bene, Dubbio immediatamente tace e la smette di demotivarti.
Per avere certezza le parole chiave sono Fiducia e Focus.
Fiducia nella tua capacità di far fronte alle situazioni indesiderate e nella possibilità di recuperare in caso di risultati indesiderati o fuori programma.
Per sviluppare questa fiducia preparati: studia, anticipa, pensa e ripensa a cosa può accadere e fai l’esercizio di immaginarti nella situazione e di risolvere ciò che accade di spiacevole. Ma senza lasciare che Dubbio si inserisca nei tuoi pensieri.
Pensare ad una “exit strategy” in caso la situazione non vada bene è ancora più rassicurante.
Ma l’aspetto più importante è il tuo Focus: se ti concentri sulle litanie che Dubbio continua a propinarti tenderai a dare un valore sproporzionato ai rischi ed un valore troppo limitato ai benefici della tua azione.
Quindi scegli consapevolmente di far tacere Dubbio, in quanto è solo l’espressione delle tue paure e non la voce della verità. Cerca piuttosto di ricordare tutti i momenti in cui sei riuscito in cose in cui non pensavi di riuscire, e prenditi qualche minuto per trovare e scrivere tutte le motivazioni per cui le cose possono andare bene.
Se desideri approfondire questo argomento, leggi l’articolo “Credere in se stessi”.
Ritardo: l’arte di procrastinare
Che magica sensazione quando hai qualcosa di antipatico da fare e riesci a trovare una buona scusa per rimandare! 😉
Però di fatto stai ipotecando una parte del tuo futuro per una piccola boccata d’aria nel tuo presente.
Questa si chiama procrastinazione, ed è l’effetto del secondo Fratello Guastafeste: Ritardo.
“Fermati”, “aspetta”, “non ora”, “Potrebbe essere spiacevole”, “non sei pronto”, “non hai energie”, “ci sono cose più belle da fare”, solo le classiche frasi che Ritardo instilla in te.
Lavora in perfetta sincronia con il fratello Dubbio, e se parla uno, facilmente parla anche l’altro.
Se Ritardo ti parla spesso e ha la meglio, sappi che la principale soluzione è l’Azione.
Prendi atto che nella maggioranza dei casi la vera resistenza è puramente emotiva, e spesso proviene dal tuo inconscio. Quindi razionalmente puoi decidere di superare te stesso e agire.
Se desideri approfondire e ricevere gratuitamente soluzioni efficaci per sconfiggere Ritardo, leggi la mia guida sulla Procrastinazione.
Divisione: il desiderio inconscio di solitudine
Dei tre fratelli, Divisione è quello che si occupa di farti soffrire in solitudine.
Ti rende intollerante agli altri, distante, fastidioso o a tratti perfino odioso. Ti fa rispondere con giudizio e spesso con atteggiamenti sprezzanti.
L’obiettivo di Divisione è quello di non farti guardare all’umanità dell’altro, perché sottintende un rifiuto inconscio della tua vulnerabilità.
Hai paura di sentirti vulnerabile, piccolo, insignificante. E la reazione quindi è di screditare o sminuire gli altri.
Il risultato? Solitudine, pochissimi amici di lunga data, rapporti spesso burrascosi o conflittuali.
La soluzione per far tacere Divisione è l’Amore.
Impara a guardare le cose belle che la vita ti ha donato. Sentile nel profondo, come un dono gratuito ricevuto.
Guarda agli altri con umanità, con amorevole comprensione, perché pregi e difetti non esistono, esistono solo caratteristiche, che sono utili o meno in funzione delle situazioni e dei contesti.
Il miglior esercizio che tu possa fare è quello di allenarti alla Gratitudine. Donati ogni giorno un momento di pace e silenzio, in cui ripercorri la tua giornata e le relazioni intrattenute, e come un cercatore d’oro vai a scovare tutti i momenti, le situazioni, le emozioni che ti hanno dato qualcosa di buono, e che ti hanno fatto stare bene.
Questo esercizio acquisirà via via una profondità maggiore, e ti aiuterà ad essere sempre più consapevole dell’Amore che ti circonda e che ogni giorno si realizza davanti ai tuoi occhi.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto quali sono le tre primarie forze della demotivazione: il Dubbio, il Ritardo e la Divisione.
Abbiamo anche capito che puoi far tacere questi tre “Fratelli Guastafeste” con alcuni semplici esercizi: cambiare Focus, Agire e praticare la Gratitudine.
Ricorda che queste voci dentro te non cesseranno di esistere. Possono abbassare la loro voce, e tu puoi imparare a non ascoltarle. Ma ciclicamente torneranno.
Quindi ciò di cui hai bisogno per superare la demotivazione non è uno sprint di qualche giorno, ma un training costante, che con resilienza e forza di volontà si ripeta giorno dopo giorno, diventando sempre più leggero perché tu sarai sempre più allenato.
Hai rivisto in tre questi tre Fratelli guastafeste? Cosa ti dicono per demotivarti? Parliamone nei commenti
A presto
Luca
Ciao Luca,
complimenti per il tuo ultimo post, credo che sia uno dei piu’ interessanti che abbia letto.
Secondo me, c’e’ una quarta bestia che non ci permette di essere felici: la paura del giudizio degli altri e la mancanza della loro approvazione. Per quanto possiamo essere convinti dei nostri percorsi, avere qualcuno che ti possa appoggiare e’ un’altra cosa rispetto a percorrere un cammino in solitaria. Mi riferisco a quelle situazioni che finiscono con frasi del tipo ” Te l’avevo detto!”, o cose di questo tipo. Facciamo qualcosa perche’ veramente vogliamo farla o perche’ e’ quello che gli altri ritengono piu’ giusto, solo per avere la loro approvazione?
Mi chiedo se ci sia un modo per uccidere questa bestia.
Grazie!
Grazie Nami, felice che l’articolo ti sia piaciuto.
Credo che la paura del giudizio degli altri sia un perfetto esempio di quello che nell’articolo abbiamo definito Dubbio.
Infatti risponde alla domanda “Cosa succede se… non mi capiscono/non mi approvano/non mi accettano/non la pensano come me/mi contraddicono/mettono in dubbio la relazione/rimango solo” e così via.
Quindi credo che il desiderio di appoggio da parte di altri sia semplicemente una forma per lenire questo dubbio. Perché se hai l’approvazione, hai quella “certezza” di cui parlo nel post.
L’approvazione è come la morfina che allevia il dolore, ma crea dipendenza. La vera cura invece è quella di instaurare delle abitudini (azioni concrete + gestione del tuo focus e dei tuoi pensieri) che ti portano nel tempo ad aumentare l’autostima e la sicurezza in te stesso.
Trovi una guida e degli esercizi pratici a questo indirizzo: http://homointraprendente.it/credere-in-se-stessi-autostima/
Fammi sapere cosa ne pensi!
A presto
PS: In ogni caso vedrò di scrivere un articolo specifico sul bisogno di approvazione 🙂
Ciao Nami.
Ho appena pubblicato un articolo proprio sull’argomento di cui parlavamo. Lo trovi qui: http://homointraprendente.it/paura-del-giudizio-degli-altri/
A presto