Un aiuto pratico per capire cosa vuoi da te stesso e definire la tua Mission Personale
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Vivere senza una missione personale vuol dire non sapere dove si arriva, e quindi rischiare di non essere soddisfatti di sé e dei propri risultati. Ecco un metodo facile ma profondo per definire la tua Mission Personale.
Hai mai visto uno scalatore iniziare a camminare prima di sapere quale vetta conquistare? O un nuotatore professionista saltare in acqua prima di sapere se la sua gara è sui 100 farfalla o sui 1500 stile libero?
È assurdo, impensabile, vero? Perché per raggiungere obiettivi importanti ci vuole una preparazione, un allenamento, e se non sai realmente per cosa ti stai preparando non riuscirai ad esprimere le tue vere potenzialità. E poi perché per raggiungere un risultato, piccolo o grande che sia, devi conoscere l’obiettivo, altrimenti vaghi a zonzo sperando che la fortuna sia dalla tua parte.
Bene. Se tutto ciò è vero, allora avrai sicuramente ben chiara in testa la tua missione personale nella vita! … tic, tic, tic…
Voglio farti una domanda cattiva: cosa otterremo tra 5, 10, 30 o 50 anni se non ci siamo dati un obiettivo? E dove stiamo andando oggi, se non abbiamo una destinazione finale di lungo periodo da raggiungere?
La prospettiva
Tutti noi abbiamo sogni, desideri, speranze positive per il futuro. È piuttosto semplice guardare al breve o brevissimo termine, dal vestito che desidero comprare, al ristorante da provare. È già più complesso decidere nel medio termine: cambiare lavoro, comprare casa o, allungando la visuale, mettere in cantiere un figlio.
La vera questione è che crescendo tendiamo a misurare sempre più la soddisfazione di noi stessi su ciò che abbiamo realizzato nel lungo e lunghissimo periodo. Non ci bastano più le piccole “vittorie prive di significato” (Cit. S. Covey) né le false compensazioni come gli acquisti compulsivi. Vogliamo dare una risposta all’insistente domanda di senso, che può crescere in noi fino a diventare insopportabile.
E c’è un problema in più: bisogna considerare che per provare soddisfazione a 4 anni ci viene richiesto uno sforzo molto minore di tempo ed energie rispetto ad una soddisfazione ottenuta da adulti. Ad esempio: imparare ad andare in bicicletta da piccoli presuppone un po’ di esercizio e qualche caduta. A 15/16 anni magari potremmo voler andare bene a scuola. Ma questo già presuppone saper leggere, scrivere, comprendere spiegazioni più complesse ed avere un metodo di studio. Tutte cose ben più complesse. E così discorrendo fino alla vecchiaia, dove la tua soddisfazione dipende dagli investimenti degli ultimi 30-40 anni!
In due parole: non c’è tempo da perdere! Più tardi definisci cosa è davvero importante per te e cosa vuoi raggiungere, meno saranno le probabilità di ottenerlo.
E più passa il tempo più la mancanza di una visione di lungo periodo ti farà sentire in ritardo, inconcludente, inadeguato, costringendoti a puntare più in basso, a reprimere il tuo potenziale scalpitante, assuefacendoti alla rassegnazione.
Tutto chiaro?
“Ok, ho capito, se voglio essere performante devo conoscere il mio obiettivo, perché in base a questo cambio strategia, cambio strumenti ed attrezzatura, cambio preparazione, cambio mindset, e nel lungo periodo cambio perfino me stesso! E quindi non basta avere obiettivi parziali a breve termine ma devo aver chiaro cosa è davvero importante per me e perseguirlo”
Bravo, sei pronto per il prossimo passo!
E’ il momento di definire la tua missione
Prendi carta e penna. Scrivi un bel titolo, grande, forte, evidente: “LA MIA MISSIONE PERSONALE”.
Questo è il TUO momento, è la TUA Missione. Non c’è nulla da trattenere, da temere o da dimostrare. Questo sei TU, e in questo momento TU sei la cosa più importante.
Inizia elencando i 10 valori più importanti per te. Alcuni esempi possono essere: Famiglia, Amore, Giustizia, Amicizia. Cosa è davvero importante per te? Cosa ti nutre, ti fa stare bene?
Prova a toglierne 5. Lascia solo davvero quelli importanti.
Ed ora togline altri 2. Ne rimangono solo 3, quelli davvero fondamentali, senza i quali proprio non si può stare.
Adesso rispondi a queste domande:
- Cosa deve avvenire nella mia vita perché io senta realizzati questi valori?
- Cosa devo vedere, cosa devo percepire, cosa devo sentire per sapere con certezza che questi valori hanno pervaso la mia vita?
- Se domani mattina fossi ospite invisibile al mio funerale, per cosa vorrei essere rimpianto o ricordato? Cosa voglio lasciare agli altri? Cosa devono provare e che insegnamenti vorrei che gli rimanessero?
Se hai risposto profondamente a queste domande hai sicuramente toccato dei punti cardine della tua identità, quelli sulla base dei quali puoi ora scrivere la tua Missione.
Procediamo con le domande:
- In cosa sei davvero unico? Cosa ho di diverso dagli altri? Quali aspetti del mio carattere, della mia personalità, del mio essere sono più spiccati rispetto agli altri?
- Cosa ti piace da morire? Cosa mi esalta, mi riempie il cuore, mi fa sentire bene per davvero? (Escludi patatine e Nutella! 🙂 )
- Cosa ti piace imparare? Se lavoro su ciò che mi piace sicuramente la mia velocità di crescita sarà maggiore e quindi anche il valore che porto al mondo.
- In cosa senti di poter fare la differenza per gli altri? Cosa posso insegnargli?
- Per cosa sei disposto a soffrire e lottare, sostenendo la fatica nel tempo?
Ora riassumi tutto questo in una Missione. Una decisione cosciente di ciò che merita il tuo tempo e le tue energie. Una scelta di ciò che vuoi realizzare nella tua vita e dei principi che vuoi diffondere.
Nota: utilizza verbi al presente! Il tuo cervello ha bisogno di presente per visualizzarsi nella situazione ed impostarsi sull’obiettivo!
Qualche esempio: “Sono una brava madre, che trasmette ai propri figli i principi di…., accoglie le persone che…. stimola la crescita degli altri su…”. Oppure: “Sono un professionista riconosciuto a livello nazionale nell’ambito del…., aiuto …. a fare….., guadagno almeno…………..…………..[qui lascio più spazio libero, così ci aggiungi tutti gli zeri che vuoi! 😉 ] e porto in giro per il mondo la mia famiglia….”
Dopo averla scritta lascia passare qualche ora e poi rileggila, e se ritieni migliorala. Poi fai passare qualche giorno e rileggila nuovamente, raffinando i dettagli. Finché non sei certo che sia la tua, al 100%.
Fatto questo la puoi incorniciare e rileggere quando vuoi, ogni lunedì, tutti i primi del mese, quando sei triste o quando preferisci tu. Ma non perderla di vista, perché quella è la tua Missione, il tuo obiettivo, lo scopo della tua vita!
Il tocco in più
La mission personale è un macro-obiettivo di lungo o lunghissimo periodo. L’Homo Intraprendente sa che è necessario scomporre il macro obiettivo in sotto-obiettivi.
Datti un piano d’azione, quinquennale e poi annuale. Cosa vuoi realizzare nei prossimi 365 giorni, sapendo che è un tassello fondamentale del piano quinquennale, che a sua volta è un pezzo della tua Missione Personale?
Concludo
Sapere perché ti alzi ogni mattina e vedere un obiettivo davanti a sé è bellissimo, è motivante, è liberante. Perché essendo una Missione estrapolata dal tuo “io” più profondo, non è un obiettivo di sopravvivenza ma è un obiettivo di realizzazione!
E la tua Missione Personale qual è? Mettila nei commenti, parliamone!
Luca
Approfondimenti
- Regola #2 del libro “Le 7 regole del successo” di Steven Covey.
- “Give your employees meaning“, Harvard Business Review, dic 2012.
La mia missione personale o vacazione è quella di aiutare coloro che vogliono crearsi un’attività imprenditoriale professionale oppure coloro che già ne hanno una e vogliono rilanciarla.
Grande Federico! La tua missione ha una forte utilità sociale, grazie per ciò che fai e per averlo condiviso con noi!
Il prossimo passo è tramutarla in un piano esecutivo, con obiettivi e date, ma questo lo lascio ad un post futuro 🙂