La vita prende senso se utilizzi bene il tempo che ti è dato vivere. Ecco una riflessione su come potresti utilizzarlo al meglio.
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Qual è il senso ultimo della vita? Quali obiettivi, quali valori, quali motivazioni riempiono la vita di senso? La mia teoria: lasciati ispirare dalla Bellezza.
Ogni umano prima o poi arriva ad interrogarsi sul senso profondo della propria vita.
Per cosa viviamo e moriamo, qual è il modo migliore per utilizzare il tempo che ci viene concesso, in definitiva, qual è il senso della vita?
E se ciascuno ha le proprie strategie per farsi il caffè migliore la mattina, figuriamoci quante versioni e quante differenti vedute ci possono essere su un argomento così spinoso, profondo ed esistenziale.
Ma essendo tutti umani, ed avendo alle spalle secoli di storia, filosofia e psicologia che ci vengono in aiuto, esistono dei punti di riferimento che possono aiutarci a rispondere a queste domande. Evitando accuratamente le fanta-storie sulle energie cosmiche e le onde vibrazionali dell’universo, proviamo a fare insieme qualche riflessione concreta sul senso della vita e a trovare soluzioni per utilizzare al meglio il tempo che abbiamo da spendere.
Una teoria fondamentale
Una delle più note teorie sui bisogni dell’uomo è quella dello psicologo statunitense Abraham Maslow. Secondo la sua “Gerarchia dei bisogni”, il tuo tempo è ben speso se, un passo alla volta, costruisci le condizioni per passare al gradino successivo della piramide: prima impari un mestiere per guadagnarti da vivere (bisogni fisiologici), poi ti crei una stabilità economica e sociale (bisogno di stabilità), poi cerchi una comunità cui appartenere e con cui condividi missioni e valori (appartenenza), ed infine cerchi la stima di questa comunità (stima), fino a avere tu stesso stima di te e di quello che sei stato/diventato (autorealizzazione).
Non male direi. Una bella prospettiva di vita, per arrivare alla fine del tuo percorso felice ed orgoglioso di te.
Peccato che lungo questo percorso alla maggior parte di noi nascono interrogativi subdoli e profondi, che possono mandare in crisi tutto quanto: cosa veramente vuoi dalla tua vita? In quale ambito davvero desideri specializzarti? Meglio lasciare il lavoro fisso per l’ipotesi di fare quello che ti piace? Avere un figlio, o puntare alla realizzazione professionale ed economica? Per cosa vuoi essere ricordato, e quanto sei disposto a cedere delle tue sicurezze per avere invece maggior stima e senso di autorealizzazione?
La verità è che i gradini della piramide non sono poi così slegati l’uno dall’altro, né sono perfettamente consequenziali.
Si pone quindi il problema dei pesi che diamo alle situazioni, e dei valori che guidano le nostre scelte: cosa davvero ti realizza di più, la sicurezza o la stima degli altri, l’appartenenza o l’autorealizzazione? Puoi essere felice se servi una comunità in cui ti identifichi, anche sei squattrinato e non hai sicurezza sul tuo domani?
La piramide di Maslow è un “percorso ideale”, virtualmente funzionante per ciascuno di noi. Tuttavia puoi comunque vivere dei freni alla tua libera e scorrevole salita verso i più alti gradini della piramide se hai incertezza o confusione sui tuoi valori e le priorità che desideri dare alla tua vita.
Il senso della vita secondo Combs
Arthur W. Combs affermava che lo scopo di ogni umano è quello di “diventare un essere che si realizzi compiutamente”. Definizione un po’ generica, che però si capisce meglio se consideriamo cos’è per lui la realizzazione:
- Sentirsi amati, desiderati, accettati e capaci
- Accettarsi senza riserve
- Avere capacità empatiche e di immedesimazione negli altri
- Aver assimilato numerose esperienze.
Sarà magari una coincidenza, ma effettivamente rivedo molto frequentemente nella gente dei copioni inconsci e dei paradigmi di comportamento che sono sempre fortemente orientati a cercare di sentirsi amati, o desiderati, o accettati, o capaci. E la non accettazione di sé, la mancanza di empatia e l’avere credenze e creatività limitate dalle poche esperienze di vita credo siano tra i principali limiti della vera realizzazione personale, quella che ti fa sentire pieno, sicuro, soddisfatto di te e della tua vita.
Se davvero Combs avesse ragione, allora il senso della vita potrebbe essere quello di ricercare soluzioni stabili e durature che risolvano le mancanze di amore, desiderio, accettazione e senso di capacità che hai sviluppato, e nel contempo imparare ad amarti ed accettarti come sei, sviluppare empatia, e vivere a pieno tutte le esperienze che la vita ti offre. Un vero e proprio cammino di crescita personale, quindi, con uno scopo preciso, degli obiettivi definiti, e con la promessa di avere in premio una pace e una sicurezza interiore tipica di chi si sente realizzato.
La mia teoria: la ricerca della Bellezza
Mi piace pensare che la teoria di Maslow e quella di Combs convergano su un dato fondamentale: l’uomo ha una naturale propensione ad evolvere, migliorarsi, cambiare in meglio se stesso e il mondo che lo circonda.
E ciò che nella nostra mente è “meglio”, ovvero quello che è desiderabile, in fin dei conti, è quello che definiamo “Bellezza”.
La Bellezza è estetica, ma è anche emozione, passione, pienezza, piacere, soddisfazione. Richiede lavoro, dedizione, ed anche sofferenza, in alcuni casi. Ma ciò che è bello migliora la tua vita, la rende piena, felice, realizzata.
È bellezza rendere affascinante la propria casa, fare il lavoro che ti piace, avere amici con cui crei empatia, condividere la vita con la persona che ti ama e che decidi di amare a tua volta. È Bellezza avere una missione che ti realizza, realizzare i propri sogni, crescere un figlio, scoprire il mondo, e stupirsi ogni giorno del bello che c’è nella stessa Bellezza.
Se cerchi la Bellezza non ti accontenti dell’approvazione, ma cerchi relazioni di Amore. Non ti accontenti di avere attenzioni, cerchi piuttosto di essere genuinamente utile ed importante. E non ti serviranno la durezza, la scontrosità, l’imposizione, né la paura, l’egocentrismo o la difesa del tuo ego, perché ciò che erode fiducia, pace e serenità, in fin dei conti, erode anche Bellezza dalla tua vita.
Cercare la Bellezza dona un senso nuovo alla tua vita, perché qualunque cosa accada, non puoi che vivere il meglio che la vita può donarti.
Conclusioni
Da quando vivevamo nelle caverne ad oggi, l’essere umano ha fatto passi da gigante. Ha sempre dominato, ha sempre costruito cose nuove, e anche se la nostra civiltà è tutt’altro che perfetta, viviamo a lungo, bene, e pieni di opportunità per essere felici e vivere realizzati.
Questo, a mio giudizio, è avvenuto grazie alla naturale propensione dell’essere umano a migliorare il mondo circostante secondo un piano che lo rendesse migliore, desiderabile, Bello. E un passo alla volta, tra migliaia di errori, tanta energia ed anche diverse sofferenze, ricercare la Bellezza, per te e per gli altri, è ciò che rende migliore la tua esistenza, e, in definitiva, che dona un senso a tutta la vita stessa.
Sta a te generare Bellezza. Cerca la Bellezza, ogni giorno, in ogni contesto. Rendi bella ogni situazione. E dopo un po’ ti volterai indietro, guarderai alla tua vita, e scoprirai che giorno dopo giorno, hai reso migliore il tuo mondo e quello degli altri. E questo sì che ha davvero un senso!
A presto
Luca
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