Un esercizio di Felicità basato sulle tue virtù
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Riconoscere, espandere ed esprimere le proprie virtù è alla base della nostra felicità. Ecco un esercizio per farlo.
C’era un tempo in cui i vecchi del villaggio erano considerati i saggi, gli esperti, quelli che avevano una visione più ampia e profonda delle cose, e che pertanto, dovevano trasmetterla. I nonni aiutavano i giovani a capire, conoscere, evolvere.
I saggi predicavano, gli esperti insegnavano, le nonne impastavano, ed ognuno, per la sua parte, si assicurava che le nuove generazioni cogliessero l’esplicito e l’implicito, la forma pratica e l’essenza ideale di ogni azione.
Tutti erano d’accordo: l’esperienza pratica e i valori ideali dovevano passare di vita in vita, affinché i posteri imparassero a vivere meglio, e gli stessi anziani coronassero la propria esistenza con un segno lasciato ai posteri.
Oggi il mondo corre talmente veloce che a 40 anni sei tu a dover imparare dai ventenni, e se non sei un po’ sgamato, a 60 anni sei fuori dal mondo.
I giovani imparano da Youtube, mentre i nonni sono ricoverati sui divani, a campare un giorno in più.
Colpa dei giovani, e forse anche un po’ dei nonni. Perché le mode sono cambiate, i valori sono cambiati, gli strumenti e i legami sociali non sono più gli stessi. E quindi se tu di 70 anni vuoi insegnare a me di 20 mezzi e modalità per stare al mondo, perdi credibilità.
Eppure sono convinto di una cosa: ciò che rende felice l’Uomo probabilmente non è cambiato nei secoli. Cambiano gli strumenti, le modalità, ma non l’essenza della felicità. A qualunque età, nel suo profondo, ciascuno di noi ha una “genetica” attrazione per ciò che vive come una Virtù.
Che sia l’umorismo, l’acutezza di pensiero, la profondità intellettuale o spirituale, la capacità di amare o la scaltrezza proattiva, tutti siamo attratti dalle Virtù, e tutti vorremmo attingere a fonti autorevoli, che sappiano insegnarcele, e con questo, migliorare la nostra vita.
Se solo i nonni avessero passato la loro vita a scoprire e distillare “l’essenza” delle loro ed altrui virtù, e se solo parlassero al cuore, invece che alla pancia, oggi avrebbero moltissimo da raccontarci…
Perché le Virtù
Il termine “Virtù” viene dal greco “Aretè”, che vuol dire eccellenza, qualità, bontà.
L’aretè di una bottiglia è contenere liquidi senza perdite, l’aretè di un coltello è tagliare bene, quello del cuore è soddisfare le esigenze circolatorie del corpo, e così via.
Ora: qual è l’aretè di un essere umano? Qual è la vera natura, lo scopo di ciascuno di noi, sulla base del quale possiamo dire che la vita abbia un senso o sia vissuta al meglio?
È una domanda da cento milioni di dollari, dato che è una delle tematiche più antiche e discusse della filosofia.
Da Aristotele in poi, è idea comune a molti filosofi che una buona vita è quella in cui si sviluppano i propri talenti, si mettono all’opera le migliori capacità, o come ci piace dire oggi: “si esprime il proprio massimo potenziale”.
Idea un po’ “fumosa”, poco concreta, in quanto difficilmente misurabile. E poi, infondo, come fai a sapere davvero qual è il tuo potenziale?! È come chiedere ad una mela di essere “il più dolce possibile”, ma senza dargli uno strumento per misurarsi né un dato oggettivo su quanto dolce possa diventare una mela…
Però una cosa è evidente: migliorarsi è alla base della qualità della propria vita. Se evolvi tanto è meglio che evolvere poco, ma certamente è il miglioramento di sé a determinare quanto bene stai vivendo, quanto vale la tua esistenza, e quanto felice sei di te stesso.
Spesso l’infelicità è legata alla sensazione di non riuscire a migliorare la propria vita. Lo sconforto, la tristezza, l’apatia sono sintomi della incapacità percepita di superare problemi, ostacoli, insicurezze.
Per contro, quando la vita è nelle tue mani, e puoi migliorarla di giorno in giorno, la felicità diventa realtà, e non ti lascia facilmente.
Morale: scoprire, sviluppare ed utilizzare le proprie virtù è la migliore via per essere felice.
Il catalogo delle Virtù
Onestà, giustizia, coraggio, benevolenza, dominio di sé, rispetto, scaltrezza, resilienza, maestria, umiltà, umorismo, creatività, curiosità, pazienza, amore per lo studio, giudizio, intelligenza emotiva, empatia, senso di prospettiva, perseveranza, integrità morale, gentilezza, amore, senso civico, equità, leadership, prudenza, speranza, apprezzamento della bellezza, spiritualità, indulgenza, entusiasmo: quali sono le tue virtù, a quali ti affidi, quali senti di dover esprimere, e quali vuoi sviluppare?
Se prendi sul serio la tua chiamata ad essere felice, beh, allora è importantissimo saper rispondere a queste domande, per riconoscere le tue qualità, e capire in che direzione rivolgere la propria crescita personale.
L’esercizio di Franklin
Benjamin Franklin è stato uno scienziato e politico americano. Giornalista, autore, tipografo, inventore ed anche politico, Franklin fu persino uno dei padri fondatori degli Stati Uniti. I suoi grandi successi sono stati in gran parte il frutto di autodisciplina e determinazione.
Franklin aveva ben chiaro che fosse importante per lui esprimere le proprie virtù.
E allora, per auto-educarsi, inventò un esercizio facile ma efficace, che ti invito a replicare. Prendi un foglio, disegna 7 colonne e una decina di righe, come fosse una battaglia navale.
Le colonne sono i giorni della settimana, le righe sono le virtù importanti per te, quelle che ti appartengono e che devi sentire di esprimere per vivere bene, essere felice e soddisfatto di te. Sceglile selezionandole dalla lista sopra, ma sentiti libero di integrare con quelle che ritieni più tue.
Per 3-4 settimane, ogni sera, fai lo sforzo di ricordare la tua giornata e riviverla un momento, mettendo una X nella tabella in corrispondenza delle virtù che sei riuscito ad esprimere in quel giorno. L’obiettivo è educarti a utilizzare le tue virtù durante la giornata, per arrivare a sera a poter popolare la tabella con il maggior numero possibile di X.
Esercizio molto utile: ti schiarisce le idee su ciò che ti fa stare bene, e ti sprona a dare il meglio di te.
Conclusioni
Spero che questo articolo breve ma denso ti sia stato di ispirazione.
L’idea è: se invece di sopravvivere vuoi vivere, allora devi riuscire ad esprimere la parte migliore (o le parti migliori) di te. Per farlo devi capire quali sono le tue virtù, e come fare per esprimerle sempre, ogni giorno, con impegno.
Provaci, non te ne pentirai!
A presto
Luca
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